Lo scorso 21/1, vicino ai 15.500, ho fatto un’autopsia sul Dow Jones: in base ad un’analisi particolare (spiegata nel testo), arrivavo alla conclusione che eravamo nei pressi di un minimo e le possibilità di un patatrac erano basse.
Da lì l’indice americano è riuscito a tornare sopra 17.500. L’analisi si è rivelata corretta.
Siccome è da un po’ che scrivo che difficilmente riuscirà a superare i suoi massimi storici, ho fatto la stessa ricerca di prima e sono andato ad analizzare le 30 azioni che compongono il paniere dell’indice più vecchio del mondo.
Vediamo il risultato (non è stato facile dare una collocazione precisa ad ogni singola azione!):
- AZIONI VICINE AD UN TOP (con poche probabilità di rottura): 3M, Cisco, Verizon, Visa;
- AZIONI ANCORA AL RIBASSO: American Express, Caterpillar, Goldman Sachs, Ibm;
- AZIONI CHE STANNO SVOLTANDO AL RIALZO: Chevron, Exxon, Wal Mart Stores;
- AZIONI AL RIALZO: Apple, Boeing, General Electric, Home Depot, Microsoft, Pfizer, P&G, Traveler’s;
- AZIONI APPENA ENTRATE IN TERRITORIO INESPLORATO: Coca Cola, J&J, Mc Donald’s, UnitedHealth;
- AZIONI NE CARNE E NE PESCE: DuPont, Intel, JP Morgan, Merck, Nike, United Technologies, Walt Disney.
La conclusione? Il bicchiere è mezzo pieno: non credo ci siano le condizioni per un avanzamento sopra i massimi storici (ritengo che il Dow Jones si fermerà tra 17.500/18.000). Troppo poche le azioni che possono spingere l’indice verso l’alto (soltanto quelle ai punti 3, 4 e 5).
In questo momento, però, non ci sono neanche le condizioni per un patatrac. Morale: è probabile che attorno a questi livelli possa scendere un po’ ma senza far troppi danni.
Nel dubbio, però, ALLEGGERIRE mi sembra la soluzione migliore.