Poche novità rispetto alla settimana precedente.
Gli indici delle borse azionarie rimangono vicini a importanti top di breve periodo.
Solo l’Ftse 100 di Londra (4.650) e l’Hang Seng di Hong Kong (15.800), però,
hanno toccato il loro livello di “Sell High”.
Gli altri, il Dax sopratutto (verso 5.300) e il Nikkey (vicinissimo a 9.500), possono
guadagnare ancora qualche punticino ma solo nella migliore delle ipotesi.
In questo momento mi sembra opportuno evitare di entrare al rialzo; meglio perdere
un’opportunità.
Sui titoli italiani lo spazio di recupero è più ampio visto che il nostro Mib30 è stato
l’indice peggiore.
Mi sembra strano, però, che possa andare controcorrente rispetto a tutti gli altri.
Si sta comportando come previsto il cambio tra Eur/Yen: i corsi hanno superato
128 solo per un attimo e ora sono tornati a 124.
Ritengo che li vedremo ancora più giù.
Il cross Eur/Usd, invece, non è ne carne e ne pesce. Bisogna solo aspettare.
Nel numero scorso avevo segnalato la resistenza=55$ sul Petrolio.
Controllate dove si sono fermati i corsi prima di scendere ancora fino a 45$!
Questa materia prima mi piace sempre di più: a mio parere siamo vicini ad un possibile
“buy” e quindi viene marcata a uomo.
L’oro rimane inchiodato attorno a 850 e, al momento, non credo che riuscirà a superare
lo scoglio di 890$ (almeno al primo tentativo).
Sui mercati obbligazionari, invece, non vedo niente di particolare da segnalare.
Aspetto una correzione più ampia e una situazione di ipervenduto tecnico per rientrare.
E veniamo alle azioni.
Unicredit ha accelerato al rialzo dopo aver superato 1,8€ ed è arrivato a 2,015€ (+11%).
Quando ho scritto la relativa analisi ero più ottimista; ora, invece, ritengo che più di tanto
non potrà fare.
Seat (max=0,0641€) ha tentato di rompere al rialzo il massimo relativo precedente.
E’ un’impresa più difficile del previsto ma le condizioni rimangono valide.
Se dovesse partire il rally, però, ricordatevi che un eventuale obiettivo=0,075€ si dovrà
sfruttare per vendere.
Rimane interessante anche Parmalat: sopra 1,24€ (punto 2) si completa un pattern rialzista
a forma di 1,2,3 Low di Ross e scatterà il segnale rialzista atteso.
E’ iniziato (finalmente) il ribasso su Telecom Italia: a forza di “gufare” contro sono riuscito
nell’impresa titanica di spingere i corsi verso il basso!
Rimango bearish anche con Fast Web: non credo che riuscirà a superare nettamente 22€
e, dovesse scendere sotto 21€, dovrebbe accelerare verso sud.
Mi sono segnato le resistenze di Tenaris (9,45€), Italmobiliare (35€), Pirelli (0,35€),
Mondadori (4,3€), Italcementi (9,4€), Eni (tra 18,5/19€), Buzzi (12€), Monte Paschi Siena (1,63€),
Alleanza (6,5€): non credo che verranno superate al primo tentativo.
Anzi, potrebbero diventare delle ottime opportunità per vendere allo scoperto (ove possibile).
Rimane immutato il mio interesse per il Gruppo l’Espresso: i corsi si stanno appoggiando
sul grande supporto attorno a 1,1€.
Se questo livello reggerà e i corsi supereranno 1,23€ scatterà un nuovo (forte) segnale d’acquisto.
I volumi, ora a livelli risibili, ci confermeranno la bontà di un’eventuale break-out attraverso una
loro esplosione.
Tra i titoli iper massacrati noto il segnale d’acquisto che s’è formato su Banca Italease.
Attorno a 2,2€ si nota un minuscolo doppio minimo mentre il buy è scattato dopo che i prezzi
hanno superato il massimo relativo=2,34€ sul grafico settimanale.
Non è certamente un segnale grosso come una casa ma non lo scarterei a priori visto quello
che è successo ad un’altra disastrata come Pirelli Real Estate che ha recuperato un +65%
dai minimi storici in poche sedute.
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