Articolo scritto il 12/4 per Reporter

Sono quì a raccontare un’altra settimana positiva per le borse. Niente di clamoroso ma le quotazioni hanno toccato nuovi massimi relativi con l’SP500 che ha sfiorato i 1.200 punti.
Rimango dell’idea che non è il momento buono per speculare sulle azioni ma finora questa convinzione mi ha fatto perdere un sacco di ottime opportunità.
Bisogna anche ricordare, però, che quando il mercato girerà al ribasso, com’è sempre successo, lo farà con violenza e i prezzi scenderanno con l’ascensore (mentre prima sono saliti lentamente con le scale).
Riuscire ad evitare una possibile forte correzione ci darà la possibilità di rientrare a condizioni ideali.
Tra le singole azioni devo sottolineare come Unipol, probabilmente, ha già trovato il fondo nei pressi
di 0,8€: i risultati catastrofici del bilancio 2009, evidentemente, erano già stati scontati dalla fase ribassista partita da 1,2€.
La seguo con attenzione pronto ad acquistare al minimo cenno di risveglio.
Le Telecom Italia continuano a muoversi in uno stretto trading range in attesa dei dati economici dell’anno scorso: se riuscirà a superare 1,1€ dovrebbe muoversi con forza verso l’alto.
Nei numeri scorsi ho già analizzato Lottomatica: confermo che se riuscirà a superare i 15€ dovrebbe rimettersi a correre dopo aver lasciato alle spalle
il trend ribassista.
Si sono risvegliati i due cementieri: su Italcementi è scattato un segnale rialzista dopo che Venerdì scorso le sue quotazioni sono partite in gap rispetto al massimo del giorno prima.
La prima resistenza di una certa importanza è nei pressi di 10,3€.
Buzzi, invece, dovrebbe accelerare con forza sopra 10,4€.
Buone notizie in arrivo anche per Impregilo: se riuscirà a superare 2,65€ dovrebbe allungare con forza verso 3€.
Il rimbalzo di Generali partito da 16€, invece, sembra essere arrivato al traguardo poco sopra 18€:
la discesa sotto 17,35€ farà scattare il segnale ribassista.
Anche la tendenza della concorrente Fondiaria Sai rimane al ribasso: è probabile che possa peggiorare verso l’importante supportone nei pressi di 10,5€.
La resistenza=10€ di Fiat sembra più ostica del previsto da superare: se le quotazioni scenderanno
sotto 9,5€ scatterà un segnale ribassista di breve.
Il Banco Popolare riesce a rimanere a fatica in fase bullish: se non riuscirà a superare 5,32€ e poi scenderà sotto i 5€, però, scatterà un forte segnale ribassista che potrebbe riportare i corsi nei pressi
di 4,4€.
L’analisi del Monte Paschi Siena non cambia: è fondamentale che il supporto=1,07€ non venga rotto al ribasso.
Il triplo massimo=10€ di Azimut sembra difficile da superare (anche al prossimo tentativo): un’eventuale discesa sotto 9,3€ ci confermerà che la fase rialzista di medio periodo è finita.
Ansaldo Sts festeggia il nuovo massimo storico=15,38 ma senza entusiasmo. Preferisco riprovare a comprarlo dopo che avrà corretto un po’ da questi livelli.
Devo annotare una falsa partenza su Seat: ora è probabile che debba riaccumulare un po’ tra 0,16 / 0,17€ prima di riprovare il break-out della resistenza attorno a 0,18€.
Puntare al rialzo sul cross Dollaro/Yen mi sembra ancora la soluzione vincente anche se la Sterlina
ha ribaltato completamente la sua funzione: da moneta da finanziamento a quella da investimento!
Il recupero che sembrava solo un fisiologico rimbalzo inizia ad avere caratteristiche più marcate da inversione vera e propria.
Venerdì 9 Aprile l’Euro ha rimbalzato violentemente sulle voci di una probabile sistemazione del problema “Grecia”: perché il trend di medio periodo possa tornare al rialzo, però, le quotazioni dovranno superare 1,38 Dollari.
Il Petrolio, dopo aver superato 82$, continua nella sua fase ascendente. Davanti a se non trova resistenze degne di nota.
Forte segnale di continuazione rialzista sull’Oro che riesce a superare anche 1.150$: tra alti e bassi dovrebbe tornare almeno a testare i massimi storici nei pressi di 1.225$.
Se (quando) arriverà lì ne riparleremo anche perché se riuscirà ad entrare in territorio inesplorato potrebbe diventare fortissimo!
Il ribasso del T-Bond sotto 115 si è rivelato un falso segnale: il future americano sta rimbalzando.
Il collega tedesco, il Bund, rimane sempre ingabbiato in uno strettissimo trading range e non vuole proprio uscire ne da una parte e neanche dall’altra.

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