Articolo scritto il 14/12 per Reporter

Dopo Dubai, i timori di crack arrivano dalla Grecia.
300 miliarduzzi di debito pubblico che portano il loro rapporto tra debito e pil verso il 120% e la connessione deficit/pil sopra il 10% (ben oltre il famigerato 3% che per tanto tempo abbiamo avuto come spada di damocle).
Gli altri paesi europei non se la passano meglio.
Spagna ed Inghilterra sembrano quelli messi peggio ma sono compresi in una lunga lista di doglianze.
La recessione, infatti, comporta una netta diminuzione delle entrate (la gente guadagna meno e paga meno tasse) e un forte aumento dei costi (soprattutto per l’assistenza alle persone più bisognose) e da qui nasce lo squilibrio nei conti dello stato.
Fortunatamente c’è una grossa ancora di salvezza: il costo del mantenimento del debito pubblico (con
i tassi d’interesse quasi a zero) è diminuito e i miliardi che si risparmiano possono essere sfruttati per tamponare temporaneamente la falla di cui sopra.
Nessuno si ricorda più degli obblighi di Maastrich (non ci voleva un genio per capire che tutta quella teoria sarebbe andata in mille pezzi al primo serio incidente).
Se oggi fossimo ancora costretti a rispettare i rapporti di cui sopra dovremmo optare per qualche operazione straordinaria (per esempio la rapina dai conti di Amato nel 1992) e non è proprio quello
di cui avremmo bisogno per rassenerare il clima.
Le borse continuano a muoversi in uno stretto trading range e non ci sono grosse novità rispetto alla scorsa settimana.
A questo punto diventano cruciali i massimi toccati il 4/12 e i minimi del 9/12: la fuoriuscita dei prezzi da uno di questi livelli dovrebbe dare il via ad una nuova fase direzionale.
Per il nostro Ftse/Mib 40 si tratta di 23.100 (sopra) e 22.000 (sotto).
Il cambio tra Eur/Usd è sceso fino a 1,46.
Siccome ha già perso 3-4 punti dai massimi, è molto probabile che da quì possa rimbalzare.
Operando nel breve termine, quindi, preferisco chiudere lo short aperto da 1,49 e portare a casa 3 punticini di profitto.
L’idea è di riprovarci ancora se tornerà da dov’è sceso.
Eur/Yen, invece, ha trovato supporto nei pressi di 130. Potrebbe ripartire sopra 133 ma è troppo
presto per metterci la mano sul fuoco.
Il Petrolio ha rotto nuovamente sotto 75$ uscendo al ribasso dal rettangolo tra 75/80$ che lo ingabbiava.
Sembrerebbe la volta buona.
Il primo obiettivo rimane nei pressi di 66$.
Continuano le prese di profitto sull’Oro che si avvicina a 1.100$: il target segnalato attorno a 1.070$ per possibili nuovi acquisti si avvicina velocemente.
In calo i future obbligazionari: il T-Bond trentennale, soprattutto, è scivolato ampiamente sotto 118.
Anche quì non vedo ancora opportunità interessanti da sfruttare.
Sulle azioni faccio una correzione alla strategia illustrata sette giorni fà su Tenaris.
Il ribasso dovrebbe iniziare già sotto 13€ (anziché 12,5€ come indicato nel numero scorso).
Se l’analisi si rivelerà corretta, anche Saipem dovrebbe seguirla.
Sotto 21,9€, infatti, scatterà un segnale ribassista.
Una discesa di questi due titoli sarebbe coerente con la debolezza del Petrolio illustrata sopra e, quindi, anche Eni potrebbe soffrire e scivolare verso il grosso supporto nei pressi di 15,75€.
Occhio ai bancari: se sfonderanno i minimi relativi potrebbero prendere un’altra batosta.
Per esempio: Monte Paschi Siena (sotto 1,24€), B P Milano (sotto 4,9€), Banco Popolare (sotto 5,2€), Intesa S. Paolo (sotto 2,95€), Unicredit (sotto 2,15€).
La piccola B P Sondrio, invece, superando 6,5€ ha terminato la sua fase ribassista.
Il super aumento di capitale di Banca Italease, incredibilmente, si sta comportanto come tutti i precedenti. I primi giorni i prezzi delle azioni registrano rialzi da far paura che non hanno ragione di esistere.
Sarei curioso di sapere chi sono quei mattacchioni che hanno comprato le azioni fino a 1,6€ quando, nello stesso momento, acquistando i diritti e sottoscrivendo i nuovi titoli, le stesse si potevano pagare meno di 0,8€ !
Lentamente tutto sta tornando alla normalità (Venerdì 11/12 i corsi erano già scesi a 1€ !), ok, ma
resta sempre l’incognita di come mai (e da chi) i prezzi vengono spinti così in alto.
Scusate ma la mia ignoranza non ha limiti!
Buon Natale a tutti.

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