Articolo scritto il 14/7 per Reporter

L’oggetto che ha caratterizzato la scorsa settimana borsistica è stato il timore di nuovi crack
bancari in America.
Tal Indycap (che non avevo mai sentito prima) è saltata per aria (ma i depositi dei clienti sono
salvi) mentre Fannie Mae e Freddie Mac, i principali operatori nel settore mutui,  hanno
subito una micidiale “spiumata” alle quotazioni.
Quello che è successo Venerdì 11 Luglio, però, ha dell’incredibile.
Forse non sarebbe successo neanche da noi. Quindi possiamo dire tranquillamente che tutto
il mondo è paese.
Chi sostiene che abbiamo un mercato finanziario da terzo mondo non ha visto che cosa
succede altrove.
Dunque: prima dell’apertura un tal Paulson, un pezzo grossissimo dell’amministrazione Bush, 
convoca una conferenza stampa dicendo che i due colossi di cui sopra dovranno arrangiarsi
da soli. E’ il caos.
I prezzi dei titoli aprono con ribassi attorno al -40/50%!
Questo è anche il loro minimo della giornata.
Da lì, infatti, inizia un forte recupero che s’intensifica dopo che Bernanke in persona assicura
che la Fed farà di tutto per tenerle a galla.
Freddie Mac passa da 4$ fino a 8$ (+100% in una sola seduta) mentre Fannie Mae 
da 7$ s’impenna fino a 11$.
Il tutto condito da volumi enormi. Mi viene il terribile sospetto che chi sapeva qualcosa ne ha
potuto approfittare per guadagnarsi qualche milioncino di dollari.
Si fa presto con un titolo che raddoppia in una sola seduta! Non credete?
Detto questo: la situazione dei bancari in generale è sempre critica visto che anche le principali
blue chip sono scese sotto supporti molto importanti.
Non ci resta che aspettare per vedere quando si creerà un minimo da cui ripartire.
Il Petrolio rimane ai massimi e s’intensificano le uscite di quelli che lo vedono a 200/250$.
Continuo a sostenere che i prezzi che salgono in linea retta prima o poi si sgonfiano.
In questo momento, dal punto di vista tecnico, solo la discesa sotto 142$ può far scattare
un segnale ribassista degno di nota
.
Il problema per tutti noi che facciamo rifornimento è un altro.
Se il Petrolio scenderà è probabile che causerà il rialzo del biglietto verde.
Morale della favola: mi sa che la benzina rimarrà sempre cara.
Stanno tornando interessanti le valute: a mio parere il cross migliore da seguire è Eur/Yen.
La discesa sotto 168 (prima) e, sopratutto, 166,4 (poi) darà il via alla fase d’inversione ribassista
di lungo
in cui lo Yen dovrebbe rafforzarsi dopo otto lunghi anni di rialzi ininterrotti.
La moneta nipponica non rende niente rispetto al nostro euro ma il vantaggio sul cambio
dovrebbe compensare ampiamente il differenziale d’interessi.
Poche novità anche sulle obbligazioni.
Il T-Bond è arrivato sulla resistenza segnalata=117,5 (e da lì ha perso un punticino).
Il Bund ha ancora un po’ di spazio per salire ma non più di tanto.
Rimarrei lontano dai titoli a reddito fisso.
Le convertibili, invece, sono sempre da seguire con attenzione.
Beni Stabili 2,5% 2011 è quella che rende di più (oltre il 5% netto) mentre la B P Emilia 2008
è da comprare se torna a 100 (ora a 102: se si compra a questi prezzi, nella peggiore delle ipotesi,
a fine anno si chiuderà con una perdita ridicola se l’azione rimarrà sotto 10,8€).
Bim 1,5% 2017 e Sias 2,625% 2015 hanno un discreto rendimento ma cercherei di prenderle
un po’ più in basso rispetto ai prezzi di Venerdì.
Tra le azioni trovo quelle di Mariella Burani proprio in bilico sull’importante area di supporto 
poco sotto 15€:  se questo livello verrà rotto al ribasso scatterà un forte segnale ribassista.
A meno che questa eventuale discesa non venga sfruttata per abbassare l’eventuale prezzo
di delisting.
E’ un titolo che NON mi entusiasma in modo particolare.
Mi piace di più Arkimedica (nuovo segnale bullish sopra 1,3€) mentre l’altra controllata
Antichi Pellettieri, come si dice, è alla ricerca del petrolio (visto che ha toccato il nuovo
minimo storico=6,46€).
Il Credem non è riuscito a rompere il max=5,95€: finchè rimane sopra 5,5€ ha la possibilità
di farlo.
Se dovesse rompere anche l’ultimo minimo è probabile che possa scivolare velocemente
fino a 5€. O anche più giù.

PS: il prossimo aggiornamento sarà on line il 21 Agosto.
Anche i giornali vanno in ferie!
 

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2 pensieri su “Articolo scritto il 14/7 per Reporter”

  1. Lo yen ha semplicemente scherzato oppure ha voluto dare un opportunità ai ritardatari?
    Ironia a parte, di questo ritracciamento esagerato non ho capito le intenzioni. Attendo le tue prossime indicazioni
    Ciao Billy

  2. Billy,
    non prendo in considerazione l’ipotesi bullish.
    Semplicemente: se sale lo lascio andare e perdo un’opportunità.
    Credo che a 169 sia un’altra opportunità per shortare.
    Come entrare (ed eventualmente gestire) il trade, ovviamente, è tutt’un altro discorso e non sarà una passeggiata.
    Ci si prova.
    Buona domenica.
    Franco

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