Articolo scritto il 16/2 per Reporter

 

Sugli indici in generale non ci sono grosse novità rispetto alla settimana scorsa.
Tra i soliti zig zag si stanno muovendo, seppur a fatica, verso i massimi di inizio anno.
Perché questo rimbalzo non venga compromesso, però, è fondamentale che le quotazioni
degli stessi non scendano sotto i minimi del 23 Gennaio.
Le borse europee performano meglio di quella italiana: il nostro Mib30 rimane l’indice più
vicino al baratro.
E non è una cosa piacevole.
Bisogna riconoscere, però, che anche l’SP500 ha avuto una settimana piuttosto deludente:
il mega piano di intervento sull’economia firmato da Obama non ha entusiasmato i mercati.
Tranquillità anche sulle materie prime che, dopo essere state disintegrate, stanno cercando
il fondo da dove ripartire.
E’ ancora troppo presto per  salire in groppa.
Sulle valute si sta riprendendo l’Euro contro Yen mentre sono sempre in attesa di un re-test
di 1,25 tra Eur/Usd.
Se, però, il cross tornerà sopra 1,3 scatterà un segnale rialzista sulla nostra moneta prima
del previsto.
Rimbalzano con più forza del previsto i mercati obbligazionari.
E veniamo alle singole azioni.
La scorsa settimana ho elencato una serie di titoli che avrebbero potuto far peggio degli altri.
Effettivamente Snam Rete Gas (i rubinetti delle vendite sono stati aperti dopo la notizia
di un forte aumento di capitale per finanziare l’acquisto di Italgas), Ubi Banca e Seat
(in picchiata come fanno tutti i titoli che scendono sotto i minimi storici!) hanno voluto
confermare le previsioni.
Gli altri (Monte Paschi, Finmeccanica, Pirelli & C, Generali, Fondiaria, Espresso)
non sono sicuramente andati controtendenza.
Rimangono ancora validi i suggerimenti di vendere allo scoperto sia Terna che Parmalat.
Entrambe hanno raggiunto i loro livelli di Sell High (vendo in alto).
Questo indicatore entra in funzione se si formano simultaneamente tre condizioni: 
un rimbalzo all’interno di un trend ribassista, il test di un’importante resistenza, una situazione 
tecnicadi ipercomprato.
Ultimamente ha dato grosse soddisfazioni. Vediamo se anche stavolta potremo brindare
con il lambrusco.
Il Banco Popolare, invece, è andato peggio del previsto.
Il timido segnale rialzista della scorsa settimana è stato negato e i corsi sono tornati all’interno
del trading range vicino ai minimi storici.
Un nuovo tentativo bullish ci può stare ma è fondamentale che i corsi non scendano sotto
l’ultimo baluardo (abbiamo appena visto che cosa succede in questi casi con Seat e
Ubi Banca).
Stesso discorso per Unicredit che ha fallito il break-out sopra 1,43€.
Tornerà bullish sopra 1,41€ ma, per adesso, è tornato nella terra di nessuno.
Rimane molto interessante il grafico di Luxottica: il doppio minimo=10,65€ si completerà
in caso di break-out sopra 12€.
Siamo vicinissimi!
Geox, tra i titoli del lusso, è stato il migliore.
E’ tornato a 5€: devo riconoscere che, l’avessi comprata, prenderei profitto.
Magari salirà ancora qualche punto ma c’è il rischio che possa fare retromarcia in maniera
violenta e imprevedibile.
Bulgari, invece, è rimasta al palo. Mi ha stupito: credevo avrebbe fatto meglio.
Un po’ in ripresa i petroliferi: Tenaris si è avvicinata a 9€ mentre Saipem potrebbe trovare
un ostacolo più difficile del previsto attorno a 14€.
Eni è racchiusa all’interno di una figura a forma di triangolo: scatterà un segnale rialzista
sopra 17,75€ ma non credo che la rivedremo molto più in alto visto che 19,5€ sembra una
muraglia cinese.
Occhio alla resistenza=2,3€ di Impregilo: non credo sarà superata al primo tentativo.
Da segnalare il supporto a forma di doppio minimo=1€ su Unipol: ci sono ottime probabilità
che da quì possa rimbalzare dopo la discesa da 1,26€.
Molto sexy anche il grafico di Stm: ritengo che le quotazioni dovrebbero accelerare
al superamento di 4,5€.

I grafici dell’articolo si trovano su:
http://www.meglioli.biz/xreporter.htm

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