Articolo scritto il 18/4 per Reporter

Gli europeisti, tutti quelli che parevano estasiati dall’entrata dell’Italia nell’euro, sono scomparsi.
Iscritti di diritto al wwf.
 Non ci voleva un genio per capire che mettere insieme un tot di paesi con culture, economie,
interessi totalmente diversi  era una semplice utopia.
 Gli eventi libici e i problemi dell’immigrazione lo dimostrano.
 Nei prossimi giorni, però, la burocrazia europea dovrà risolvere la questione greca ed irlandese.
 Questi due paesi non possono tirare avanti zavorrati da tassi d’interesse a due cifre e si inizia a parlare di possibile default (fallimento) o di fuoriuscita dalla moneta unica.
 In questo caso, chi ha prestato ingenuamente i suoi soldi attirato dagli alti interessi e sicuro che uno stato non può saltare, rischia di rimanere con il cerino in mano.
 La borsa, invece, potrebbe beneficiare alla grande da un’operazione straordinaria.
 Il grafico di lungo ci mostra come la fase ribassista trova un forte supporto nei pressi di 1.500: lì attorno, evidentemente, qualche pesce grosso compra.
 Rimango dell’idea che non è opportuno entrare su debolezza: preferisco farlo al superamento di 1.700. Se si concretizzerà
 ciò, infatti, significa che è iniziata una nuova fase bullish che potrebbe riportare le quotazioni molto più in alto.
 Ricordo sempre quando saltò l’Argentina: sembrava la fine del mondo e, invece, l’indice Merval che era a 200 (fine 2001) negli anni successivi arrivò fino a 2.300.
 Per curiosità: ora, nonostante il crack che ha coinvolto tutte le borse del mondo, è a 3.500.
 La svalutazione e la cancellazione dei debiti ha ripulito l’economia e l’ha fatta ripartire.
 Chissà che la storia non si ripeta anche da queste parti!
 Ricordarsi sempre quello che diceva Agnelli: se un operaio ha un debito insignificante nei confronti bella sua banca è nei
 guai fino al collo ma se è un’azienda (o uno stato) ad essere in rosso per cifre miliardarie è l’istituto di credito che rischia
 grosso!
 Detto questo: in Italia c’è un solo ETF quotato che investe sul mercato ellenico.
 Se la borsa pren

derà il volo, lo sfrutteremo per cavalcare l’onda.
 Le nostre banche non hanno avuto grossi miglioramenti ma non sono neanche affondate dopo la notizia degli aumenti
 di capitale di Intesa S. Paolo (5 miliardi) e Monte Paschi Siena (2 miliardi). Ed è già grasso che cola.
 Tecnicamente non si sono concretizzati segnali ribassisti degni di nota e le quotazioni si sono dirette verso importanti
 supporti (1,7€ per Unicredit, 5,9/6€ per Ubi, 0,9€ per Mps, 2,5€ per la B P Milano ecc.).
 Indicativamente: se i prezzi non scenderanno sotto questi minimi e poi riusciranno a superare i massimi relativi di qualche
 giorno fà, ci sono le condizioni tecniche perché possa scattare un forte segnale d’acquisto con i fiocchi.
 Fra poco ne sapremo di più.
 Nel numero scorso ho suggerito l’acquisto di Mediobanca: per ora tutto ok ma le cose dovrebbero migliorare nettamente
 al superamento di 8,15€.
 Se si concretizzerà ciò immagino che anche la sua controllante Generali si risveglierà di brutto.
 Continua a muoversi bene anche Mediolanum nonostante le prese di profitto delle ultime sedute: nuovo sprint rialzista al superamento di 4,1€.
 Mediaset rimane debolissima e si dirige verso 4,25€: se anche quest’ultimo supporto dovesse cedere la mia analisi bullish
 sarebbe da cestinare al volo.
 Per adesso il segnale d’acquisto non cambia e rimane al superamento di 4,65€.
 Finmeccanica rimane sempre vicino al supporto ma non da segni di vita: non ci rimane che aspettare anche se prudono
 le mani. A 8,5€ qualcosina si potrebbe anche compricchiare.
 Eni è a 17€, sempre a metà strada tra resistenza e supporto. Dovesse avvicinarsi a 16,5€ diventerebbe appetibile.
 Diventa sempre più sexy A2A: se riuscirà a superare 1,2€ dovrebbe fare un bel rally almeno fino a 1,3€.
 Molto calda anche Rcs Mediagroup: deve superare 1,35€ (ci siamo!) ma devono aumentare nettamente anche i volumi (quest’ultimo elemento è carente).
 Unipol fa un po’ tribolare ma chi investe per il medio-lungo periodo deve aver pazienza: se romperà al rialzo farà un bel botto!

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