Articolo scritto il 20/4 per Reporter

 Gli indici sono arrivati alle resistenze segnalate nei numeri scorsi (Nasdaq sopra 1.600, 
SP500=875, Dax=4.650, il nostro SP/Mib40=18.500).
 Lo chiamerei un miracolo! Non avrei mai pensato che le borse sarebbero tornate così 
in alto in così poco tempo.
 Di più: diverse azioni hanno superato al primo tentativo delle barriere che sembravano 
assolutamente indistruttibili.
 A questo punto, quindi, ci sono solo due strade: o il mercato scende subito con forza
 (ed è quello che ho scritto da diverse settimane) oppure è veramente cambiato qualcosa 
(in meglio) e bisognerà studiare una  strategia completamente diversa.
 Guardando gli indici (e basta) lo scenario è immutato: si è trattato di un fisiologico 
rimbalzone (seppur di portata più forte del previsto) all’interno di un trend ribassista di lungo.
 Per invertire una tendenza bearish così forte, infatti, ci vuole del tempo (anni più che mesi)
 e non mi sembra possibile che in un mese si siano risolti magicamente tutti i problemi.
 Ovviamente mi posso sbagliare e presto ne sapremo di più.
 Il cross Eur/Yen è tornato sotto 130: sono sempre in rosso ma molto meno di sette giorni fà.
 Per tornare forte lo Yen deve scendere sotto 128;  prima di farlo,  mi farà soffrire ancora un pò
 (ma ormai sono abituato!).
 Il Bund rimane a cavallo del burrone attorno a 121,5: ritengo che prima di prendere definitivamente 
la strada verso sud avrà un ultimo sussulto verso l’alto ma il rischio che ci molli proprio ora non 
è da scartare.
 In ogni modo, soprattutto per chi non fà trading, è un segnale per rimanere lontani dalle obbligazioni 
a tasso fisso.
 L’Oro tornerà rialzista solo sopra 900$ mentre il Petrolio sta caricando la molla! Sopra 55$ potrebbe 
ripartire con forza. Tra le materie prime il suo grafico è quello più in tensione!
 E veniamo alle azioni.
 Fiat sembra tornata ai vecchi tempi dell’arrivo di Marchionne e viene il terribile sospetto che il trend 
ribassista sia già finito.
 A breve, in concomitanza con l’accordo con Chrysler, ne sapremo di più.
 Io la interpreto così: il giorno in cui le due società si accorderanno inizierà la fase correttiva dopo
 il raddoppio dei prezzi in meno di due mesi (ricordarsi di vendere sulla notizia).
 Dall’andamento di questo probabile ritracciamento sapremo se la fase bearish è già terminata oppure 
no.
 Se il matrimonio dovesse fallire, visto l’euforia che ha contraddistinto quest’operazione, sarebbe
 lo scenario peggiore.
 Mi viene in mente l’operazione che portò General Motors nel capitale di Fiat.
 Venne conclusa nel week end e la domenica sera i telegiornali uscirono con servizi che accoglievano 
l’unione con entusiasmo.
 Il giorno dopo, però, le quotazioni partirono di botto con un -9% e in poche sedute furono letteralmente 
sbriciolate.
 Unicredit è riuscita a superare abbondantemente la prima resistenza di 1,5€; la successiva è attorno a 2€.
 Se i dati di bilancio sono corretti (e non ci sono scheletri nell’armadio –ma questo lo sanno in pochissimi!-) 
il titolo è ancora sicuramente sottovalutato dal punto di vista fondamentale.
 Lo prenderò in considerazione dopo un’eventuale ritracciamento.
 Seat, come scritto, è stata polverizzata e, forse, non ancora del tutto.
 Era facilissimo prevederlo, però: la matematica non è un’opinione.
 Tra le small cap vi segnalo il grafico della Granitifiandre di Castellarano.
 Le quotazioni sono crollate da 10€ fino a 2€ (-80%); sul fondo si è formato un piccolo doppio minimo 
e il break out sopra 2,14€ ha fatto scattare un segnale d’acquisto.
 Da notare i volumi: nelle ultime quattro sedute sono esplosi rispetto alla media quotidiana di poche migliaia 
di pezzi scambiati.
 Nelle stesse condizioni tecniche troviamo la concorrente Panaria Group: il doppio minimo attorno a 1,2€ 
ha arrestato la fase discendente mentre il superamento di 1,3€ ha  dato il via al rimbalzo che verrà ulteriormente 
confermato sopra 1,41€.
 Anche quì i volumi si sono risvegliati di colpo e supportano lo scenario bullish di breve.
 In entrambi i casi, quindi, mi aspetto un rally deciso ma di breve respiro.
 Eviterei, invece, Ceramiche Ricchetti: tra le tre regine del comparto mi sembra quella con minori possibilità 
di apprezzamento (resistenza importante attorno a 1,07€).

And Gwyneth Paltrow reportedly felt she was too heavy for him
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1 commento su “Articolo scritto il 20/4 per Reporter”

  1. SU AUMENTO CAPITALE SEAT HO AVUTO L’ESPERIENZA CHE IL CRITERIO DI ATTRIBUZIONE DEL PREZZO TEORICO DEL DIRITTO E’ UNA PARTE % DEL COSTO STORICO DI ACQUISTO DELLE AZIONI COME DA CIRCOLARE 10/05/1985 NR. 16 PROT. N. 9/674.
    VORREI SE POSSIBILE UNA TUA OPINIONE PERCHE’ MI SEMBRA CHE IN QUESTA OTTICA SI E’ OBBLIGATI A SOTTOSCRIVERE L’AUMENTO DI CAPITALE SE NON SI VUOLE INCORRERE IN UNA MINUSVALENZA FINANZIANDO SOCIETA’ DI M…. .TENENDO PRESENTE ANCHE HE IL CODICE ISIN DEL DIRITTO E’ DIVERSO DAL CODICE DELL’AZIONE.

    GRAZIE

    SALUTI

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