Articolo scritto il 2/11 per Reporter

La borsa scende sempre con l’ascensore. E’ un vecchio detto che non morirà mai perchè è la realtà.
Noterete anche che nell’ultima settimana il ribasso si è avviato quando le notizie positive erano al culmine: Berlusconi sostiene che la recessione è ormai alle spalle, trimestrali con utili in rialzo, tassi ancora ai minimi, ecc.
In questo caso faccio affidamento al suggerimento di “vendere sempre sulle buone notizie”!
Adesso c’è da capire se si tratta soltanto di una fase correttiva (all’interno di un nuovo trend rialzista
già avviato) oppure se il rimbalzone dai minimi è finito e riprende vigore la fase bearish.
Dal punto di vista tecnico darei più probabilità alla prima ipotesi: se guardiamo il grafico dell’SP500, infatti, noteremo che si sono formati una serie di minimi e massimi crescenti che sono le fondamenta
di una fase positiva.
Il superamento di 950, poi, ha completato una figura di Testa e Spalle e anche questo è un elemento bullish favorevole.
Io, però, ho forti dubbi riguardo questo scenario.
Il motivo è semplice: da che mondo e mondo non s’è mai visto un trend ribassista “morire” in pochi mesi.
C’è sempre voluto molto tempo perché le cose si rimettessero a posto.
In pratica: i “pesci grossi”, i grandi investitori, devono ricomprare le azioni (vendute in tempi non sospetti) ai prezzi più sacrificati possibile.
E non possono farlo dalla sera alla mattina.
Ed è per questo motivo che, generalmente, il mercato non riparte subito velocemente.
Il trend ribassista del 2000, per esempio, quando è arrivato sul fondo ha impiegato sette mesi
(da Luglio 2002 fino ad Aprile 2003) per invertire direzione.
Ed è stato anche svelto rispetto al passato.
Il crollo del 2008 è stato sicuramente il non plus ultra in fatto di batoste borsistiche.
Banche che vengono spazzate via come birilli (a parte Lehman Brothers, Wachovia, e Bear Stearns
un altro centinaio di istituti meno conosciuti), i due colossi parastatali che erogavano mutui a cani e porci (Fannie Mae e Freddie Mac), il principale costruttore di auto (General Motors) in liquidazione,
la più importante assicurazione del mondo (Aig) che viene salvata grazie a centinaia di miliardi di dollari versati quasi a fondo perduto. E questa è solo la punta dell’iceberg.
Aggiungo soltanto che seguo i mercati da venticinque anni e non mi era mai capitato di vedere messo
in discussione la solidità del sistema bancario. Guardare le immagini delle file di persone allo sportello
a ritirare il denaro contante per timore di non rivederlo più neanche in cartolina mi ha fatto tornare in mente le letture di J.K. Galbraith quando ricordava il crack del 1929.
Che dire? E’ vero che c’è sempre una prima volta in tutto ma credo che la fase bearish non sia ancora sconfitta del tutto.
Per questo motivo ritengo che  nel breve il mercato continuerà a scendere.
Quando avrà trovato il fondo ne riparleremo.
Quanto scritto nei numeri scorsi si è concretizzato un po’ a scoppio ritardato ma poi il ribasso è stato più forte di quello che mi sarei aspettato.
I supporti su Safilo e Pirelli RE, per esempio, sono stati spazzati via e ora i corsi sono alla ricerca di un nuovo minimo da dove ripartire.
Non avendo comprato su debolezza ci troviamo in un’ottima situazione visto che potremo rientrare ancora meglio del previsto.
Anche le blue chip (vedi Unicredit, Intesa, Stm, Banco Popolare, Monte Paschi) hanno perso più
di quanto mi sarei aspettato: tra alti e bassi, temo, le vedremo più in basso.
Tiscali, finalmente, è scesa fino a 0,18€ (il valore ottenuto dalla trattazione dei diritti).
Adesso si può riprendere in considerazione per eventuali trade: prima era solo un suicidio visto che si sapeva che sarebbe dovuta scendere fin lì!
Eur/Yen, come mi aspettato, è sceso da 138 fino a 134,5: purtroppo è stata una scivolata in linea retta e non ha dato l’opportunità di entrare.
Si tratta semplicemente di un’occasione perduta.
Su Eur/Usd rimango in attesa; se tornerà a testare 1,5 e poi scenderà sotto 1,475 scatterà il nuovo segnale ribassista (più in alto rispetto a 1,45 di prima).
Ho chiuso la posizione sull’Oro praticamente in pari.
Pensavo che dopo aver superato 1.035$ si sarebbe mosso con forza (anche al ribasso) e, invece, è rimasto praticamente immobile.
I future sulle obbligazioni hanno rimbalzato un po’; nonostante ciò non ho ancora le idee chiare e, quindi, non mi sbilancio.

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1 commento su “Articolo scritto il 2/11 per Reporter”

  1. Ciao Frank,
    quello che hai scritto, a mia interpretazione, conferma quello che penso e prevedo e cioè che saliremo ancora, ho sempre il solito target ma non so se x fine anno o per l’inizio del prossimo… e poi scenderemo di brutto come minimo ai minimi di Marzo, come minimo e staremo bassi x qualche anno… ma come si sa queste sono solo previsioni ed i fatti entelechiani sono sempre dietro l’angolo, come le 2 torri, come il muro di berlino e come il surplus di bilancio di Clinton che poi si traformò nell’enorme deficit che sarà la nostra zavorra x i prossimi anni.
    ciao
    Buddy Fox

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