Tutti gli indici di borsa hanno ripreso quota rimbalzando proprio sull’ultimo
supporto prima dell’abisso.
In questo momento, purtroppo, non ci è dato sapere se si tratta di qualcosa
di serio oppure di un ultimo colpo di coda prima di un avvitamento verso il basso.
Il costo del denaro ridotto ai minimi termini è un’ottima medicina per cercare di curare
le ferite del mercato azionario ma non sempre ha successo.
I giapponesi, per esempio, ricordano ancora con nostalgia le vette del Nikkey a 36.000
che hanno visto solo quelli che hanno i capelli bianchi.
Il mercato obbligazionario ha virato verso sud.
Il T-Bond è affondato dopo aver rotto l’importante livello chiave=132 mentre il Bund
tedesco sta perdendo colpi ma a scoppio ritardato e in misura più blanda rispetto
al concorrente d’oltreoceano.
Aspettavo questa fase discendente per riuscire a rientrare a condizioni migliori.
Ma non è ancora giunta l’ora.
Adesso, comunque, non c’è partita fra i titoli di stato che non rendono quasi niente
e il mercato delle obbligazioni societarie che offre rendimenti a due cifre.
Avendo disponibilità adeguate e potendo diversificare il rischio investendo su diversi
emittenti si può continuare nell’accumulo di posizioni.
In caso contrario ci si può rivolgere al risparmio gestito investendo in prodotti specializzati
in questo comparto che dovrebbero offrire un servizio migliore.
L’Euro continua a perdere colpi sia contro Dollaro che Yen: se scenderà a 1,25 contro la valuta
americana potrebbe essere un’opportunità per cogliere un rimbalzo.
Ritengo, infatti, che il trend dominante di lungo sia sempre favorevole al biglietto verde
che potrebbe tornare tranquillamente a 1,18.
Al momento lo Yen è la valute più forte di tutti e non ci sono segnali d’inversione di rotta.
Molto interessante l’andamento dell’Oro che torna a 930$: al momento questo “guizzo” verso
l’alto sembra un’ottima opportunità di vendita.
Se, però, i corsi riusciranno a spazzar via questa resistenza bisognerà cambiare strategia in
maniera drastica.
Se guardiamo al mercato delle azioni aurifere abbiamo una conferma di quanto scritto sopra
visto che il n. 1 del settore, Newmont Mining, ha disegnato un triplo massimo di medio periodo
attorno a 42/44$.
Il Petrolio rimane “incastrato” in una fase di trading range laterale e, al momento, non da segnali
chiari.
Continuo a pensare che siamo alla frutta ma, probabilmente, non è ancora il momento buono
per intervenire.
Mi auguro di comprare a prezzi più appetibili.
Non ci sono novità particolari sulle azioni.
Sono felice per aver continuato a sostenere che Telecom Italia sarebbe scesa da 1,1€.
Ho anticipato un po’ ma la “gufata” ha funzionato! I corsi hanno ingranato la retromarcia,
sono tornati sotto l’unità e potrebbero scendere ancora un po’.
Seat, invece, ha abbandonato il supporto=0,055€: quando scritto in precedenza è da cestinare.
Il trend ribassista ha preso il sopravvento!
Parmalat ha rotto al rialzo 1,23€ ed è scattato il segnale rialzista.
Devo riconoscere, però, che i corsi troveranno sul loro cammino un’importante resistenza
tra 1,35/1,4€. Lì prenderei profitto.
Le banche hanno rimbalzato con forza (di più quelle europee che, però, erano state maggiormente
disastrate in precedenza).
Timidi segnale bullish su B P Milano (sopra 3,86€) e Intesa S. Paolo (sopra 2,2€) ma niente
di più.
Unicredit, purtroppo, non dà ancora segni di vita nonostante Mediobanca abbia sottoscritto
tutto l’aumento di capitale a 3€!
Il Monte Paschi Siena ha toccato un nuovo minimo storico=1,07€: se le quotazioni riusciranno
a riprendere quota e a tornare sopra 1,23€ potremo gridare allo scampato pericolo e tornare a comprare.
Da segnalare Bulgari che sembra aver toccato il fondo a 3€: primo segnale bullish sopra 3,35€
ma avremo un’inversione più chiara solo sopra 3,65€.
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