Articolo scritto il 23/11 per Reporter

Sugli indici di borsa dovrei copiare pari pari quanto scritto nel numero scorso.
Nessuna novità di rilievo a parte un primo timido cedimento sulle piazze europee.
Lo scenario di “distribuzione on top” mi sembra ancora quello con le maggiori probabilità di successo.
La borsa giapponese è scesa sotto i 9.600 punti del Nikkey: è l’unica piazza mondiale sulla quale è già scattato un segnale ribassista di medio periodo.
Il punto critico del nostro Ftse/Mib40 rimane 21.800: un’eventuale discesa sotto questo supporto ci dirà che il trend rialzista partito agli inizi di Marzo è finito.
Sulle valute si potrebbe già entrare al ribasso sul cross tra Eur/Usd (segnale d’ingresso scattato sotto 1,485).
Per proteggersi, però, sarà opportuno posizionare uno stop loss in caso di superamento di 1,505.
Un altro re-test dei massimi non è da escludere.
In tutti i casi, però, se il cambio dovesse peggiorare sotto 1,465 le probabilità d’inversione aumenteranno notevolmente.
Lo Yen si rafforza ed è diretto verso l’area di supporto = 130.
L’Oro rimane sui massimi storici: chi non è già entrato deve aspettare il prossimo giro e, quindi, che si concretizzi una fase correttiva.
La prima area di supporto, indicativamente, potrebbe essere nei pressi di 1.070$.
I prezzi del Petrolio si muovono all’interno di uno stretto rettangolo tra 75$ (di minimo) e 80$ (di massimo): non ci resta che aspettare il break di uno di questi due livelli.
In questo momento, comunque, darei maggiori probabilità all’ipotesi bearish.
Non sono ancora capace di interpretare correttamente i grafici del Bund e del collega T-Bond:
per questo motivo continuo a non esprimermi.
E veniamo alle azioni citate nel numero scorso.
Il supporto di Unipol ha ceduto: ora rischia veramente di rivedere 0,86€.
Geox si avvicina a 4,5€: lì attorno bisognerà mettersi alla ricerca di un input d’ingresso.
Saras è scesa fino a 1,95€: anche quì ci stiamo avvicinando ad un’importante area di supporto.
Attorno a 1,9€ bisogna torturare il grafico per capire come e quando entrare.
Cavoli amari per Milano Assicurazioni che crolla fino a 2,03€: il problema è che non ci sono supporti degni di nota che possono arrestare la discesa.
Potrebbe trainare con se la controllante Fondiaria Sai che è già scesa sotto 11,6€.
Nuovo minimo per Tiscali a 0,1561€: il prossimo punto di ristoro è attorno a 0,135€.
Se scenderà fin lì, però, non dovremmo essere lontani da un bottom di medio periodo.
Tra i bancari da segnalare il Banco Popolare che rischia di peggiorare notevolmente se romperà al ribasso il supporto=5,65€.
Stesso discorso per il Monte Paschi Siena (sotto 1,25€) e la Banca Popolare di Milano (sotto 4,9€).
In tempi non sospetti avevo sottolineato il top sui cementieri (Italcementi e Buzzi): questa settimana entrambe le azioni hanno rotto i loro supporti.
Mi sembra di poter sostenere che il loro trend rialzista è finito e le potremo rivedere più in basso.
Sul grafico giornaliero di Enel si nota un doppio massimo=4,35€: da manuale si completerà solo sotto
4€ ma mi sembra comunque un’occasione per liquidare eventuali posizioni.
Lottomatica è andata giù a pera ed è ad un soffio dalla prima grande area di supporto=13,3€.
Essendo una delle società che beneficiano della crisi (la gente gioca di più per tentare il colpaccio!)
direi di tenerla d’occhio.
Anche la concorrente Snai si trova nei pressi di una potenziale area d’acquisto vicino a 3€.
Occhio al possibile Testa e Spalle su Luxottica: la fase ribassista riprenderà il sopravvento in caso di discesa sotto la linea del collo che viaggia poco sopra 16€.
La vedo grigia anche per Mediobanca (già scesa sotto 8,4€), Prysmian (sotto 11,5€) e Mondadori (sotto 3,06€).
L’obiettivo di Stm è di tornare attorno a 5€: non siamo lontani ma qualche punticino lo deve ancora perdere.
Mi aspetto un altro scivolone anche per Telecom Italia se scenderà sotto 1,08€: obiettivo attorno a 1€.
I titoli più forti rimangono Tenaris, Saipem, Parmalat, Snam Rete Gas e Terna; gli ultimi due non si muovono ed è perfettamente inutile commentarli.
Sul sito ho segnalato Mc Donald’s, quotato sul Nyse con il ticker MCD: è uscito da una fase correttiva di lungo ed ha ripreso l’up trend.
Diventa un candidato appetibile per una strategia di lungo di buy & hold: i cassettisti possono iniziare a pedinarlo.
Sopra 67$ entrerà in territorio inesplorato.

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