I mercati azionari sono scesi come ci si aspettava. Anzi, forse di più (si è sempre troppo
poco pessimisti o viceversa!).
Il problema della scorsa settimana (sarà la fine del ribasso?), però, non è ancora stato risolto.
Ritengo che l’indice Dow Jones ci potrà aiutare molto: se rimarrà sopra 11.750 (e da quì
ripartirà) è molto probabile che la fase discendente iniziata un anno fà potrebbe aver trovato
il fondo.
I mercati obbligazionari non aiutano: sono sui minimi e non danno cenno di volersi riprendere.
Al momento, poi, ci si può aspettare solo un rimbalzo: ci vuole tempo per cancellare un trend
ribassista così forte.
E non aver l’aiuto del costo del denaro in ribasso non è poco per i mercati azionari.
Nessuna novità ne sulle valute e neanche sul Petrolio che rimane appiccicato ai massimi.
Scenderà, scenderà, non preoccupatevi.
Sulle azioni, tutte in ripiegamento a parte Tenaris che sembra un missile lanciato in orbita,
possiamo vedere che molte di esse hanno preso delle sbudellate non da ridere e bisogna
iniziare a seguirle con attenzione per cercare di trovare il momento buono per comprarle.
Tra i big mi piace Eni che è scesa fino a 23,53€ dopo aver toccato un massimo relativo
=27,36€ (-14%).
Nello stesso periodo l’oro nero è rimasto sui massimi.
La situazione tecnica da super ipercomprato è tornata a ipervenduto: in una fase rialzista
diventa un’opportunità d’acquisto.
Tra 23/24€ mi metto alla ricerca di un possibile segnale d’acquisto.
L’idea è che i corsi possano tornare verso 26€.
L’unico titolo in fase bullish tra quelli contenuti nel paniere del SP/Mib40 è Fast Web:
dovesse superare 21,75€ dovrebbe accelerare!
Anche Parmalat, dopo il ribasso in linea retta da 2,6€ fino a 1,585€ (-40%), prova
a ripartire.
Se riuscirà a risalire sopra 1,83€ si lascerà il ribasso alle spalle e potrà provare ad allungare
verso 2,2€.
Il minimo storico=0,1€ di Seat è stato spazzato via e i corsi sono crollati fino a 0,075€:
può tornare bullish solo sopra 0,095€. Non prima.
Molto interessante l’area di supporto tra 3,8/4€ per Unicredit (-50% dai massimi storici):
ritengo che i corsi difficilmente scenderanno sotto.
Non comprerei su debolezza, però! Il primo segnale rialzista sulla forza l’avremo al
superamento di 4,2€.
Generali ha rotto l’importante supporto=27€: potrebbe trovare il fondo a 24,5€
(dov’è ora!).
Anche la controllata Alleanza è collassata sotto 7,75€: qui, però, non si capisce dove
potrebbe trovare un valido supporto.
C’è 6,5€ ma mi sembra troppo lontano!
Le azioni della Banca Popolare dell’Emilia chiudono poco sotto 12€: non cambierei
la strategia illustrata nel numero scorso e inizierei a seguire le relative convertibili che
scadono nel 2012. Adesso vengono scambiate a 107 ma se dovessero scendere attorno
alla parità (100) potrebbero tornare molto interessanti.
In una situazione tecnica simile c’è un’altra grande Banca Popolare: quella di Sondrio.
Da 14€ è scesa fino a 8€ dove si sta formando un possibile doppio minimo: val la pena
tenerla sott’occhio.
Stesso discorso per il Credito Valtellinese che viene scambiato a meno di 7€.
I suoi corsi sono tornati ai livelli del 2003 e non risulta sia pieno di titoli spazzatura!
Diverse small cap hanno toccato i loro minimi storici: Olidata, Finarte, Kme, Eutelia,
Eurofly, Stefanel, Elica, Conafi, Bolzoni, Apulia, Aedes, Poligrafici.
In genere si tratta di un forte segnale ribassista.
Il break-down, però, è avvenuto con volumi molto esigui: l’impressione è che si possa
trattare di una “trappola per orsi” per dare l’ultima scrollata all’albero ed invogliare
gli ultimi azionisti a cedere le loro azioni al prezzo più svilito possibile!
Le quotazioni della Panaria hanno rimbalzato prima del previsto fino a 3,5875€:
se le avete prese sui minimi siete stati fortunati.
Se dovessero salire verso 3,7€ mi accontenterei e pagherei volentieri la tassa sul capital
gain.