Articolo scritto il 27/4 per Reporter

 

Sugli indici di borsa non ci sono grosse novità rispetto alla scorsa settimana.
Chiudono sempre più in alto e le resistenze segnalate cominciano a “scricchiolare” 
in maniera sinistra.
In questo momento non sono ancora in grado di stabilire se l’analisi redatta 
è da considerarsi definitivamente sbagliata.
Spesso, infatti, bisogna dare un po’ di tolleranza ai livelli segnalati.
Stavolta, però, su diversi titoli il grado di sopportazione è già stato superato 
oltre il consentito.
Vi segnalo nuovamente i supporti (tra parentesi) che devono essere rotti al ribasso 
in modo da far partire l’ipotesi bearish: Cac 40 (3.000), Dax 30 (4.500), Dow Jones (7.950), 
Ftse 100 (4.025), SP/Mib 40 (18.200), Midex (18.500), Nasdaq (1.650), Nikkey (8.600), 
SP500 (850).
Se il mercato correggerà, potrebbe diventare la grande occasione attesa per rientrare 
in forze.
Le trimestrali americane si muovono a macchia di Leopardo: diverse banche hanno 
presentato utili oltre le aspettative ma sono state nettamente penalizzate (Bank of America 
e Citigroup su tutte).
Ciò vuol dire che il rimbalzo precedente ha già scontato tutti i miglioramenti possibili.
I tecnologici, invece, stanno andando meglio del previsto con i notevoli spunti di Ebay
e Microsoft.
Google, imperterrito, continua a guadagnare incurante della crisi di mercato.
Il Cambio Eur/Yen è tornato prima del previsto in territorio positivo.
Avevo suggerito intempestivamente la vendita a 128,5 ed è salito fino a 136.
Mentre scrivo è poco sopra 127 e pare voler scendere ancora.
Lo lascio correre (finalmente) dalla parte giusta.
Il Dollaro, invece, continua a non dare segnali operativi. Lo lascio lì ed aspetto.
Non cambio lo scenario sul Bund: mi aspetto un rimbalzo dei corsi (attorno a 124) 
prima della definitiva virata al ribasso.
Se i prezzi scenderanno sotto 121,5, però, non è da escludere una partenza anticipata 
della fase bearish.
Il Petrolio mi sembra molto vicino ad un possibile break rialzista.
Vi avevo già fatto notare come il grafico stava disegnando una lunga fase d’accumulo.
Ora anche il fattore “tempo” è tornato a favore.
Il superamento del massimo del 22 Aprile ha fatto scattare un segnale rialzista che potrebbe 
riportare i corsi oltre la resistenza=55$.
Se si concretizzerà ciò vuol dire che il trend ribassista partito a metà del Luglio scorso 
è finito.
L’Oro è tornato sopra 900$; sembra proprio l’inizio di un rimbalzo ma nulla più.
Il trend dominante ribassista di lungo, fino a prova contraria, non è in discussione.
Le azioni italiane sono sempre più tirate ma non scendono neanche con le cannonate. 
Anzi: negli ultimi giorni, incredibilmente, l’SP/Mib 40 è diventato l’indice con la miglior 
Forza Relativa tra le principali borse mondiali.
Entro fine mese, teoricamente, sapremo se Fiat si accorderà con Chrysler: mi sembra ancora 
valido il “vendi sulla notizia” segnalato nel numero scorso.
Dal punto di vista meramente tecnico la discesa sotto 7€ dovrebbe dare il via ad una poderosa 
correzione dopo che i corsi sono raddoppiati in poco più di due mesi.
Anche Unicredit è da catalogare tra le blue chip che sono salite oltre le più ragionevoli previsioni: 
dopo aver spazzato via come se niente fosse lo scoglio di 1,5€, l’area di resistenza tra 1,9/2 sembra 
piuttosto difficile da superare (anche al secondo tentativo).
Il Banco Popolare sfiora i 5€: è vero che è stato massacrato (l’ultima ondata ribassista è partita
da 13,5€!) ma è altrettanto vero che, rispetto al minimo storico=1,9€, è più che raddoppiato in meno 
di due mesi.
Un bel ritracciamento sarebbe l’ideale per cercare un nuovo punto d’entrata a basso rischio.
Anche Mediolanum è ad un passo dalla resistenza=3,5€: se prendesse una nuova rincorsa 
da più lontano diventerebbe sicuramente più appetibile rispetto alla situazione tecnica attuale 
di profondo ipercomprato.

PS: i grafici del Petrolio e Mediolanum li trovate su:
http://www.meglioli.biz/xreporter.htm

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