La scorsa settimana ci ha portato diverse novità.
Intanto il peggioramento dei mercati obbligazionari.
Il Bund ha sfiorato i 113 (attorno a 112,5 dovrebbe trovare un’area di supporto da dove
rimbalzare) mentre il T-Bond americano è rimasto a cavallo di 116, in una situazione
tecnica preoccupante.
L’eventuale rottura sotto 115,5, infatti, potrebbe causare l’interruzione del trend rialzista
di lungo e dare il via ad un periodo contrassegnato da costo del denaro in rialzo.
Ho già scritto che è la cosa peggiore che potrebbe capitare ai mercati azionari.
Le azioni, infatti, sono avvantaggiate quando i titoli a reddito fisso rendono poco:
Quando succede il contrario, invece, sono guai!
E’ stato così fino ad oggi: del domani non v’è certezza!.
E’ scattato un segnale ribassista sul cross tra Eur/Usd dopo la discesa sotto 1,575:
dovremmo rivederlo almeno a 1,53/1,55.
L’oro è scivolato fino a 880$: se non rimbalza subito e continuerà a scendere è probabile
che si stia lasciando alle spalle un importante top di lungo.
Veniamo a quello che interessa maggiormente i lettori.
Si stanno risvegliando le azioni Marazzi Group dopo il patatrac dal massimo storico=12€.
Attorno a 5€ si è formato un doppio minimo e da quì i corsi potrebbero riprendersi almeno
fino a 5,8€.
E’ fondamentale, però, che non scendano sotto 4,8€: in questo caso il tentativo rialzista
sarebbe negato e le conseguenze potrebbero essere assai negative.
In questo momento le concorrenti Granitifiandre e Panaria sono mummificate (sapete come
la penso ed è inutile tornarci sopra: leggete i numeri precedenti) mentre Ricchetti è riuscita
a salire sopra 1,6€.
Se allungherà sopra 1,7€ potrebbe essere un’altra opportunità per liquidare meglio.
E’ stato corretto uscire a 15€ (praticamente in pari) da B P Emilia (ora a 13,5€): dovesse
tornare attorno a 12,5€, però, forse sarà meglio ripensarci.
Al momento l’idea ribassista illustrata su Eni si sta rivelando sbagliata visto che è riuscita
a spazzar via la resistenza segnalata arrivando fino a 24,6€: perché lo scenario bearish possa
aver successo deve scendere almeno sotto 24€.
Se si concretizzerà ciò, con calma, bisognerà cercare un obiettivo dove chiudere la speculazione
di breve.
Le resistenze segnalate sulle altre blue chip rimangono valide: potrebbero venir superate
in maniera millimetrica ma, al momento, mi sembrano ancora dei livelli da sfruttare per
vendere.
L’intenzione, ovviamente, è di ricomprare successivamente gli stessi titoli ad un prezzo
più basso.
Anche i 15€ su Fiat sembra ancora uno scoglio insormontabile: lentamente, però, il trend
ribassista di lungo perde forza.
E’ probabile che attorno a 13/14€ (o giù di lì) si potrebbe formare un “bottom” di lungo
da dove i corsi potrebbero ripartire dopo la lunga fase ribassista partita da 24€.
In una situazione simile troviamo anche Fondiaria Sai che sta cercando di mettere le radici
attorno a 26€: quando (se) riuscirà a superare 27,5€ potremo sostenere che anche qui è finita
la fase bearish partita da 40€.
Pirelli & C ha reagito proprio a contatto con il doppio minimo=0,51€ e si è riportato a 0,54€.
Potrebbe arrivare verso 0,58€: sarebbe già un buon obiettivo di breve termine.
Parmalat, dopo lo stacco del dividendo, è scesa proprio a 2,1€.
E’ un livello molto importante: se non scenderà sotto e riuscirà a superare 2,16€ potremo
rivederla un po’ più in alto (attorno a 2,4€).
Mi piace molto il grafico di Mediolanum: se nel breve la rivedremo sopra 3,94€ dovrebbe fare
un veloce rally verso 4,3€ (almeno) e, sopratutto, sarebbe un ulteriore tassello verso l’inversione
di lungo attesa da tempo.
A Wall Street seguirei con attenzione quella macchina da soldi che è Google.
Mi aspetto una correzione da 550$ ma il trend di lungo è tornato decisamente bullish:
un ritorno attorno a 500$, per esempio, potrebbe rivelarsi un’ottima opportunità d’acquisto.