Articolo scritto il 4/5 per Reporter

 Gli indici azionari hanno guadagnato qualcosina anche la scorsa settimana ma non ci sono 
ancora elementi per capire se l’analisi di “forte rally in un bear market di lungo” è clamorosamente 
sbagliata.
 Al momento rimango ancora in attesa di una scrollata.
 Da questa, se e quando si concretizzerà, potremo valutare se con il minimo dei primi di Marzo 
abbiamo già toccato il fondo oppure se siamo ancora in mezzo alla tempesta.
 Se i mercati continueranno a salire, invece, vuol dire che ho perso un’opportunità e mi rifarò 
alla prossima.
 Comprare in queste condizioni tecniche non mi sembra favorevole e, siccome nessuno mi obbliga
 a farlo, preferisco restare alla finestra.
 A questo punto posso solo risegnalare i minimi degli indici da prendere in considerazione per valutare 
l’eventuale fine del rimbalzo: Cac40 sotto 3.000, Dax sotto 4.500, Ftse sotto 4.050,
 Midex sotto 18.300, SP/Mib40 sotto 18.150, SP500 sotto 850, Nasdaq sotto 1.650.
 Il Bund caracolla attorno al punto chiave 121,5: fondamentale, lo ricordo, che questo supporto non venga 
rotto al ribasso. Pena uno scivolone di qualche punto percentuale (che per un’obbligazione non è poco!).
 Il T-Bond americano, che era salito in linea retta da 113 a 142 (un rialzo di portata storica), si è già sgonfiato 
altrettanto velocemente.
 Il Petrolio “Crude Oil”, senza far rumore, sta girando verso l’alto.
 Dal punto di vista tecnico il break-out sopra 51,5$ potrebbe diventare un buon punto d’entrata a basso 
rischio.
 Per parlare d’inversione vera e propria, però, dovremo aspettare il superamento di 55,5$.
 Anche l’Oro si sta lentamente muovendo verso l’alto ma il suo recupero ha le caratterische del rimbalzo 
all’interno di una fase discendente di lungo appena delineata.
 La posizione al ribasso su Eur/Yen era tornata in guadagno dopo un periodo di sofferenza prolungata.
 Quando ha toccato 125 ho scritto che l’avrei chiusa in pari se fosse tornata a 128,5 (tanto per evitare 
il riacutizzarsi della ferita appena cicatrizzata).
 Come non detto: lo stesso giorno, il 29 Aprile, sono uscito.
 Mi sarebbe piaciuto fare un commento su Fiat ma le novità del week end non lo permettono.
 Ha appena concluso l’accordo con Chrysler e già vorrebbe mangiarsi la tedesca Opel (senza sborsare 
un euro, però!).
 Non ci resta che aspettare e vedere come reagirà il mercato visto che non ho la capacità di valutare 
un simile progetto di portata mondiale.
 Stesso discorso, ma con motivazioni diverse, per Mediaset: le beghe matrimoniali del premier potrebbero 
rendere incandescenti le quotazioni del titolo.
 Unicredit è tornata a ridosso di 1,9€: il rischio di doppio massimo, dopo un recupero dal minimo 
storico=0,6665 (+185% in due mesi!), non è proprio da escludere.
 La discesa sotto 1,85€, a mio parere, farà scattare un segnale ribassista (il titolo, purtroppo, 
è nella lista nera dei titoli che non si possono shortare).
 A voler essere pignoli occorre considerare anche la resistenza attorno a 2€ che potrebbe essere 
più ostica del previsto da superare.
 Non mi sembra proprio il momento migliore per comprare!
 Annoto lo stesso pattern grafico di “double top” sul grafico giornaliero di Generali.
 Sta sfiorando i 16€ dopo aver iniziato un recupero in linea retta da 9,7€ (+60%).
 Non è da buttar via considerando che le assicurazioni soffrono molto le crisi di borsa visto che investono 
una discreta fetta della raccolta premi in azioni.
 Il Leone di Trieste ha fatto più di quanto ci si poteva umanamente aspettare.
 Stesso ragionamento per Alleanza: fra qualche mese verrà incorporata e a causa dei rapporti di concambio 
si muove a braccetto con la controllante.
 Anche Autogrill, il cui recupero è partito da 3€, ha toccato due volte 6€ (+100%) e non è riuscito
 a superare lo scoglio.
 Un’eventuale discesa sotto 5,5€ potrebbe far scattare un segnale ribassista.
 Il colosso Eni ha rimbalzato fino a 16,5€: sul suo cammino troverà una forte area di resistenza attorno a 17,5€.
 Tenaris ha spazzato via lo scoglio attorno a 9€ ed è arrivata fino a 9,8€.
 Al momento la mia analisi risulta sbagliata ma se i corsi dovessero scendere sotto 9,25€ potrebbe tornare 
velocemente d’attualità.

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