Articolo scritto il 6/10 per Reporter

 Sui media ci si chiede se sta per arrivare una crisi simile al 1929.
 Io non lo so.
 Allora non ero ancora nato e credo che la maggior parte dei lettori 
si trovi nelle stesse condizioni.
 Ho studiato due libri sul tema scritti di J.K. Galbraith (lui c’era!): 
mi sono piaciuti ma non ricordo bene gli avvenimenti e non ho voglia 
di andare a ripescarli dalla biblioteca.
 Credo che tantissimi colleghi giornalisti non siano messi molto meglio.
 Si fà quel che si può: si copia un po’ quà e un po’ là tanto i lettori non 
possono certamente obiettare.
 Posso sostenere, questo sì, che di crolli ne ho visti di tutti i colori 
(a partire da quello del 1986 quando Craxi andò in Tv a  dire che 
avrebbe tassato le plusvalenze di borsa. E poi non lo fece!).
 Ogni volta una causa diversa (nel 1987 un rialzo dei tassi, 
nel 1992 il golpe in Russia, nel 1994
 il crack Ferruzzi, nel 2.000 lo scoppio della bolla sui titoli internet, 
nel 2.001 l’attacco alle torri gemelle, nel 2003 la guerra in Irak ecc).
 In questi giorni il tracollo delle banche. Roba da ufo, mai vista prima!
 Si legge da tanti parti: “questa volta è diverso ….”.
 E’ un buon segno.
 Questa frase, infatti, la troviamo sempre sui top di borsa quando 
si vuole spiegare in maniera pseudo razionale i motivi di una estrema 
valutazione del mercato.
 Ritengo che possa servire anche al contrario quando si pensa che 
al peggio non ci sarà fine.
 Chi segue questa rubrica si ricorda che quando gli indici erano vicini 
ai massimi scrissi che,
 fossi stato un buon padre di famiglia, avrei venduto le azioni e avrei 
messo tutto in Bot o Cct.
 Nient’altro, tutto molto semplice, perché i tassi sarebbero aumentati.
 Da allora i mercati azionari si sono ridimensionati nettamente e il costo 
del denaro è aumentato molto più di quanto mi sarei aspettato.
 A questo punto, invece, direi di fare retromarcia.
 Il minimo non l’abbiamo ancora visto ma, probabilmente, siamo 
nei paraggi.
 Sapendo in anticipo che non riusciremo certamente a “beccare” 
il punto più basso val la pena iniziare a marcare a uomo il mercato 
azionario.
 Sir Templeton, manager di fondi che ha sempre avuto ottimi risultati, 
sostiene che bisogna comprare quando il sangue scorre nelle strade.
 Adesso c’è molto “rosso” sui monitor che segnano i prezzi di borsa!
 Il piano di salvataggio in America è stato approvato al secondo tentativo.
 La borsa ha reagito con un ribasso: il solito “vendi sulla notizia”.
 Si era apprezzata nei giorni precedenti e quando si è concretizzato 
l’evento atteso chi aveva comprato ne ha approfittato per vendere.
 Anche stavolta niente di nuovo sotto il sole.
 Mi ha stupito, invece, il comportamento del dollaro che si è apprezzato 
fino a 1,36 contro Euro.
 Teoricamente, visto che al di là dell’atlantico sembrano proprio messi maluccio, 
si poteva prevedere il contrario.
 L’analisi tecnica, invece, ci aveva già messo in guardia: il trend di Eur/Usd 
è nettamente al ribasso nel medio lungo periodo e possiamo solo aspettarci 
dei rimbalzi che i ritardatari potranno sfruttare per comprare dollari.
 Probabilmente ci si aspetta un taglio dei tassi da quei dinosauri della Bce.
 Trichet sostiene che c’è sempre il timore dell’inflazione.
 A me viene il sospetto che si stiano chiudendo le stalle quando i buoi sono 
già scappati.
 Il costo della vita è già aumentato; ora le materie prime si sono praticamente 
dimezzate e il peggio pare alle spalle.
 Se gli interessi scenderanno daranno una bella boccata d’ossigeno all’economia 
e, soprattutto,
 a tutti quelli che hanno contratto un mutuo e che devono pagare rate salatissime 
causa il famoso Euribor.
 L’aumento di capitale di Unicredit non è una sorpresa.
 Il punto interrogativo, invece, è il prezzo di emissione delle nuove azioni.
 A 3,08€ non le compra nessuno!
 Non vorrei che si cercasse di avvantaggiare gli investitori istituzionali che potranno 
sottoscrivere
 le obbligazioni convertibili che loro chiamano casches (tanto per fare un po’ i fighini!).
 Sarebbe un’altra beffa per i risparmiatori.
 Il dividendo corrisposto in azioni anziché in contanti non cambia niente.

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