Articolo scritto il 6/12 per Reporter

nella prima settimana di Dicembre le borse sono salite un po’. Il Dax, la migliore, si è avvicinata a 7.000; il nostro Ftse/Mib 40, che rimane l’ultima ruota del carro, è riuscito soltanto a rimbalzare un po’ dopo aver testato il supporto nei pressi di 19.000. Quanto scritto nei numeri scorsi non cambia: l’indice tedesco è ormai a ridosso di un’importante resistenza e, visto la sua salita in linea retta, potrebbe iniziare una fase correttiva da un momento all’altro. Se i mercati azionari si prenderanno una pausa di ristoro, il nostro dovrebbe far peggio degli altri a meno che il settore bancario, quello che “pesa” di più all’interno del paniere, non vada controtendenza. Non è uno scenario da escludere: Unicredit, per esempio, non appena toccato l’importante supporto=1,5€, ha visto rifiorire gli acquisti di chi lo considera (evidentemente) sottovalutato e di tutti quelli che avevano venduto allo scoperto e hanno preferito monetizzare i guadagni. Altri pezzi da novanta come Intesa (a ridosso di 2€), Generali (fortissimo supporto tra 13,5/14€), Ubi (minimo relativo =6,5€) sono a ridosso di livelli tecnici che dovrebbero creare le condizioni per un recupero di breve termine. Il mercato delle obbligazioni continua a perdere terreno: il loro trend, non ci sono proprio dubbi, è assolutamente al ribasso. Ci si può aspettare un rimbalzo dal future sul Bund tedesco che è arrivato sul supporto=126 ma nulla di più. I nostri Cct, a seguito delle turbolenze irlandesi, hanno preso una bella mazzata e si possono comprare anche sotto 95: iniziano a diventare molto interessanti per tutti quelli che vogliono qualcosa di tranquillo. L’argento è pronto per un nuovo balzo in avanti: Venerdì scorso, seppur millimetricamente, ha toccato un nuovo massimo storico sfiorando i 30$. Se romperà anche quest’ultimo livello scritto nelle stelle è impossibile ipotizzare dove si potrà fermare. Probabilmente si tratterà di un nuovo rialzo violento. L’Oro, tecnicamente, si trova in una situazione simile ma sembra meno “carico”: dovendo scegliere una materia prima punterei sul “Silver” posizionando uno Stop Loss in caso di discesa dei corsi sotto 2.800$. Il rischio di doppio massimo non si può escludere. Il cambio tra Eur/Usd ha recuperato fino a 1,34 dopo essere scivolato sotto 1,3: al momento, però, il trend rimane ribassista e mi sembra più probabile lo scenario che vede la nostra moneta a valori più bassi degli attuali. Se leggi i giornali sembra una iattura clamorosa: le nostre aziende, invece, si godono questo momento e si augurano possa continuare. Sulle azioni c’è da rilevare il grosso ed inaspettato exploit della nostra B P Emilia che guadagna quasi il +10% e sfiora i 10€. Non è poco per un titolo che si muove sempre con la velocità di una tartaruga. I volumi, esplosi anch’essi al rialzo, accompagnano il movimento di rivalutazione e lo confermano. Significa che, seppur lentamente, le quotazioni stanno uscendo dalla fase ribassista di lungo e si stanno avvicinando al prezzo di conversione di 10 euro delle relative obbligazioni. Un acquisto del bond 4% 2015 nei pressi di 106, quindi, sembra un trade a basso rischio. Telecom Italia, come previsto, è scesa sotto il supporto=1€ ed è scivolata fino a 0,94€ prima di riprendersi nel finale di settimana: ritengo che finchè non la rivedremo nei pressi di 0,9€ non potremo comprarla con un rapporto tra rischio e rendimento accettabile. Avrei venduto StM a ridosso di 7,25€: il 3 Dicembre, però, ha strappato violentemente al rialzo ed è arrivata fino a 7,465€. Potrebbe anche allungare verso 8€ ma, al momento, la soluzione migliore mi sembra quella di attendere un ritracciamento prima di ipotizzare un nuovo acquisto. Lottomatica ha toccato il nuovo minimo storico=9€: non si vede ancora uno spiraglio di positività a meno che non ritorni velocemente sopra 10€. In questo caso potremmo interpretare lo scivolone come un falso break-down. Stesso discorso per Geox ma deve salire rapidamente sopra 3,65€. Italcementi e Buzzi rimbalzano sui minimi: le sto marcando a uomo perché sembrano proprio alla frutta. Vedremo.

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