Articolo scritto il 9/11 per Reporter

L’impostazione ribassista di breve sulle borse non è cambiata anche se negli ultimi giorni hanno rimbalzato un po’ (non possono mica scendere in linea retta!).
A questo punto, quindi, diventano cruciali i minimi del 2 e 3 Novembre: quando (se) verranno rotti all’ingiù avremo un’ulteriore conferma a sostegno dello scenario di cui sopra.
Per il nostro Ftse Mib40 detto livello è 21.800.
L’analisi appena scritta si rivelerà completamente sbagliata se gli indici torneranno sopra ai massimi
di metà Ottobre: al momento, però, siamo piuttosto lontani.
Non ci sono grosse novità sulle singole azioni.
Se Unicredit rimarrà sotto 2,44€ la fase bearish non è in discussione; in caso contrario è probabile
che possa ritentare un altro allungo verso i massimi relativi.
Netto peggioramento in caso di discesa sotto 2,17€: non ci sono supporti degni di nota fino a 1,6€.
Ubi Banca ha rotto il supportone di 10€: il rischio è di rivederla attorno a 8,5/9€.
Telecom Italia ha avuto un sussulto dopo i dati della trimestrale; è stato solo un attimo perché poi
i prezzi hanno ripreso a puntare verso sud.
Dovrebbero accelerare ulteriormente in caso di break down sotto 1,08€.
Il successivo supporto è poco sopra 1€.
Mediobanca rimane in bilico: se i suoi prezzi scenderanno sotto 8,4€ rischiano di scivolare velocemente verso 7,5€.
Lottomatica soffre ancora dopo l’annuncio dell’aumento di capitale con obbligazioni convertibili:
se tornerà a ridosso di 13,5€ ne riparleremo.
Intesa S. Paolo, più volte sponsorizzata per eventuali short, ha toccato 2,74€. Il primo supporto
degno di nota (ove, eventualmente, ricoprirsi) è a cavallo di 2,7€.
Fiat è tornata a 11,19€ dopo la conference call di Marchionne: il rimbalzo, però, è durato lo spazio
di poche ore.
Se tornerà sotto 10,5€ dovrebbe riprendere la strada verso sud.
Idem per la controllante Exor (sotto 13€).
Eni rimane ingabbiata nel bel mezzo del trading range: per eventuali acquisti aspetterei un eventuale
re-test del supporto nei pressi di 16€.
Banco Popolare e Monte Paschi Siena stanno rimbalzando dopo aver toccato (rispettivamente)
i minimi di 5,665€ e 1,253€: mi sembrano sempre dei validi volontari per essere venduti allo scoperto.
Atlantia ha trovato la forza per superare nuovamente i 17€: mi sembra un’altra occasione per vendere meglio.
Per parlare di ribasso vero e proprio, però, dovremo aspettare la discesa sotto 16€.
Niente di nuovo per A2A ed Acea che rimangono vicino ai minimi: il settore delle utilities mi sembra
da seguire con attenzione. Siamo vicini a supporti degni di nota.
Tra i titoli del Midex occhio a Cattolica Assicurazioni: dovesse scendere sotto 21,25€ si rischia il patatrac!
Sono rimasto “fregato” dall’Oro visto che sono uscito proprio sul più bello.
Appena chiusa la posizione, infatti, le quotazioni del metallo giallo hanno preso il volo, mi hanno fatto marameo e sono riuscite a superare i 1.100$ per oncia.
A questo punto, in teoria, dovremmo rivederle ancora più in alto.
I libri di scuola di analisi tecnica insegnano altresì che c’è una forte correlazione (inversa) tra questa materia prima, le borse e le obbligazioni: quando la prima sale, le altre scendono (e viceversa).
Vedremo se sarà così anche questa volta (non è certamente un dogma).
Diversi colleghi economisti parlano apertamente di una nuova bolla speculativa riguardo al cambio tra Eur/Usd.
La loro idea è che il carry trade (l’apertura di finanziamenti in dollari a tassi ridicoli per investire su valute che offrono rendimenti molto più alti; il tutto condito da un’esposizione maggiorata grazie all’aiuto della “leva”) provocherà nuovi disastri sui mercati non appena il dollaro invertirà rotta.
Finchè il biglietto verde perde colpi gli speculatori prendono due piccioni con una fava (guadagnano sullo spread tra interessi attivi e passivi anche sul cambio).
Se ingranerà la retromarcia, invece, le perdite sul cambio non riusciranno a colmare i profitti derivanti dal differenziale.
Dal punto di vista tecnico concordo con la possibilità di un forte movimento discendente per il cross succitato.
Se non riuscirà a superare 1,5 e poi scenderà sotto 1,465/1,475 si completerà un segnale ribassista degno di nota.
Ancora incomprensibili i grafici di Bund e T-Bond che lascio al loro destino.
Mi aspetto un’accelerazione al ribasso sul Petrolio se scenderà sotto 75$.

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