Nell’ultimo week end si è risvegliato il pericolo greco che era rimasto sopito da qualche settimana.
Ci sono tre prospettive: fallimento bello e buono, allungamento delle scadenze del debito, ritorno alla dracma con conseguente forte svalutazione.
Di sicuro qualcosa deve essere fatto, un paese non può reggersi per molto su una montagna di debito che deve essere
remunerato a tassi d’interesse da usura.
Il problema è che trovare la soluzione che vada bene a debitore e creditore non è facile.
Detto questo: probabilmente sul loro mercato azionario potrebbe crearsi una ghiotta opportunità d’acquisto.
L’indice di Atene è su un triplo minimo: in queste condizioni tecniche le probabilità di un forte movimento direzionale sono
molte alte.
Se le quotazioni scenderanno sotto 1.300 potrebbero anche precipitare ulteriormente ma, essendo fuori, non mi darà particolarmente fastidio.
Ma potrebbero anche salire con forza com’è successo con l’Argentina nel 2002.
Io aspetterò che venga comunicata la “cattiva notizia”.
Se il mercato azionario reagirà con un forte rialzo (indicativamente risalendo sopra 1.500) mi metterò in acquisto dell’unico
ETF quotato sul nostro mercato.
Sarebbe un classico “buy on bad news!”.
La scorsa settimana ho portato un po’ di sfortuna all’argento che è precipitato del -34% in quattro sedute! E’ matematico: quando i giornali iniziano a mettere in prima pagina i super rialzi, pubblicano i target rivisti al rialzo (spesso a livelli da fantascienza) è il momento di scappare a gambe levate dal mercato.
E’ successo lo stesso con il cambio tra Eur/Usd che ha sbattuto contro 1,5 prima di precipitare a 1,43 a seguito dei timori
sulla moneta unica.
Le borse, invece, si sono mosse con il contagocce.
Il nostro Ftse/Mib 40 rimane ingabbiato tra 21.000 (supporto) e 22.500 (resistenza): le quotazioni devono rompere uno di
questi livelli perché un nuovo movimento direzionale possa prendere il sopravvento.
Le banche stanno tenendo anche se rimangono sempre nei pressi di importanti minimi.
Unicredit stà caricando la molla come piace a me. Se non scenderà sotto 1,6€ e poi riuscirà a s
uperare 1,8€ dovrebbe
diventare uno strong buy per il medio periodo.
Viene marcato a uomo anche se nessuno ci corre dietro.
Il grafico di Intesa S. Paolo è molto simile: si può comprare sopra 2,3€.
Il nuovo segnale d’acquisto su Ubi Banca scatterà sopra 6,3€: visto che fra poco l’istituto chiederà ai soci un miliardo di €
è probabile che mani esperte cerchino di risollevare le quotazioni in maniera da invogliare anche i più riottosi a metter mano
al portafoglio.
Aspetto Telecom Italia nei pressi di 0,95€: per adesso siamo ancora lontani.
Il livello d’entrata su Mediaset rimane sempre sopra 4,6€: anche questo è un grafico potenzialmente molto rialzista ma è
meglio non anticipare l’ingresso.
La correzione su Lottomatica sta per iniziare: se i corsi scenderanno sotto 14,85€ dovrebbe peggiorare nettamente e riusciremo a prenderla molto meglio.
Sta diventando molto interessante anche Fondiaria Sai: mi aspetto che possa accelerare con forza sopra 6,5€.
Il supporto di Finmeccanica nei pressi di 9€ sta facendo il suo onesto lavoro: anche lei sembra aver le carte in regola per far
bene anche se, purtroppo, è un titolo che si muove molto lentamente.
Tra le tartarughe c’è anche Eni che è scivolata fino a 17,17€: se peggiorerà leggermente verso 16,75€ si potrebbe decidere
di comprare per un veloce mordi e fuggi di breve.
L’idea è che, nella migliore delle ipotesi, possa risalire fin verso 18,5€.
La formazione tecnica sulle due Unipol è sempre accattivamente: dovrebbero schizzare verso l’alto al superamento di 0,56€
(per le ord) e 0,43€ (per le Priv.).
Tempo addietro vi avevo segnalato due azioni da seguire: Edison ed Erg.
La prima è ancora lontana dal possibile rientro, la seconda è molto vicina.
La società dei Garrone di Genova diventerà molto bullish sopra 10,15€: siamo a 9,9€ direi di non perderla di vista!
Molto interessante anche la figura tecnica a forma di “bandiera” che si sta completando su Danieli: segnale d’entrata
al rialzo sopra 22€.
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