Articolo scritto l’11/1 per Reporter

Gli indici di borsa continuano a macinare punti al rialzo, seppur millimetricamente.
Il Dax 30 tedesco, l’Ftse 100 inglese e il Cac 40 francese hanno superato i massimi relativi d’inizio Dicembre; solo il nostro Ftse/Mib 40, il peggiore di tutti, è rimasto un pò più indietro.
Al momento sto sbagliando ma rimango sempre molto prudente sull’azionario; qualche “beccatina”
qua e là per pochi punti percentuali tanto per stare in allenamento ma senza spingere sull’acceleratore.
Non ho ancora capito (beata ignoranza!), infatti, se il trend di lungo ha girato veramente al rialzo oppure se siamo alla fine di un rimbalzone.
I numeri sono tutti dalla parte dello scenario bullish ma trovo ancora molto difficile pensare che una crisi così forte sia stata spazzata via in pochi mesi come se niente fosse!
La medicina dei tassi a costo zero usata per curare il sistema finanziario sta funzionando a meraviglia ma non so fino a quando potrà essere utilizzata; quest’anno, infatti, tutti gli stati del mondo dovranno finanziare i loro enormi deficit pubblici con l’emissione di titoli di stato e le previsioni indicano controvalori con molti ma molti zeri (si parla di bilioni o trilioni di dollari o euro con la facilità con cui
si mangia un panino!).
E quando l’offerta (di bond) cresce, teoricamente, dovrebbe aumentare anche il loro costo.
Nel nostro caso il tasso d’interesse.
Ma questi sono inutili discorsi da bar; chi vuol guadagnare qualcosa sul mercato deve solo seguirlo con il massimo dell’ignoranza possibile.
L’Oro riparte al rialzo e dovrebbe accelerare al superamento di 1.145$.
L’importante, però, è che non torni sotto 1.070$; in questo caso lo scenario cambierà completamente.
Il Petrolio ha bucato la parte superiore (> 80$) del rettangolo (tra 75$ e 80$) in cui era ingabbiato; teoricamente si tratta di un segnale assolutamente bullish ma è altrettanto vero che i precedenti break down (sotto 75$) si sono rivelati dei falsi segnali.
Bisogna muoversi con grande cautela per evitare di rimanere cornuti (avendo già operato al ribasso) e mazziati (spostando l’operatività al rialzo).
Niente di nuovo sui future obbligazionari anche se mi sembra che un rimbalzo sul T-Bond americano potrebbe essere molto vicino.
Mi sono segnato il livello di 116 come area di demarcazione tra fase bearish (sotto) e bullish (sopra).
Sulle valute sottolineo due opportunità: andare al ribasso su Eur/Yen sotto 132 (puntanto sul rialzo della valuta nipponica) e comprare Eur/Gbp sopra 0,9 (puntanto ad una svalutazione della Sterlina).
Tra le singole azioni riscontro solo la partenza dell’aumento di capitale di Unicredit: non credo, comunque, che ci saranno riflessi particolare sui corsi.
Verrà sottoscritto interamente: punto e basta.
Tutti i bancari segnalati nei numeri scorsi (che davo in pericolo), invece, si sono fortunatamente risollevati: è molto meglio così perché si potranno vendere allo scoperto a condizioni decisamente migliori.
Finora  non mi ero accorto del possibile Testa e Spalle rialzista sul grafico settimanale di A2A:
se i corsi riusciranno a superare la Linea del Collo nei pressi di 1,5€ scatterà un forte segnale rialzista
e avremo la certezza che il trend ribassista è davvero finito.
Farei un nodo al fazzoletto come fanno quelli di Striscia!
Eni è tornata a ridosso della resistenza=18,5€: non credo riuscirà a superarla, almeno nel breve.
Per questo motivo si può sfruttare per vendere (con l’intenzione di riprenderla successivamente ad
un prezzo inferiore).
Anche Generali si sta riavvicinando al precedente massimo di 19,33€: si potrebbe formare un doppio top. Anche quì, attenzione, potrebbe rivelarsi una ghiotta occasione per liquidare.
Intesa S. Paolo, come la scorsa settimana, non riesce a superare 3,2€: se non ce la farà neanche stavolta e poi scenderà sotto 3,1€ scatterà il segnale ribassista.
Luxottica è riuscita a riportarsi verso 19€: nonostante ciò non me la sento di cambiare quanto già scritto in precedenza.
Sono molto curioso di vedere che farà Terna che è tornata sui massimi storici; se spazzerà via lo scoglio di 3€ entrerà in territorio vergine e chissà dove potrà arrivare.
La logica, però, mi dice che da quì lo scenario bearish potrebbe essere quello più probabile: giusto
un anno fà quotava poco più di 2€ e in dodici mesi, con un andamento molto regolare, si è già apprezzata di un +50%.
E stiamo parlando di un titolo che si muove sempre in maniera molto tranquillà.

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