Articolo scritto l’1/12 per Reporter

 Ci sono due cose che mi stanno facendo incavolare come una bestia.
 La prima: l’aumento dell’Iva a Sky. Non perché salirà al 20% ma perché era agevolata prima.
 Anche ai miei clienti farebbe piacere risparmiare un centinaio di euro all’anno, perché devono
 essere avvantaggiati quelli che guardano il calcio, un film in prima visione o addirittura hard?
 Di questi provvedimenti, poi, alla fin fine ne traggono beneficio quei ragazzotti chiamati
 “campioni” che si divertono a tirare quattro calci ad un pallone o quelle star dello spettacolo
 che prendono già delle barcate di soldi.
 Aumentando le imposte, infatti, se non verranno alzate le bollette, per mantenere in equilibrio
 il bilancio l’emittente televisiva dovrà diminuire i costi.
 In questo modo, quindi, arriverà meno foraggio alle società sportive e alle case cinematografiche.
 E non morirà nessuno. Anzi, un po’ di dieta farà bene anche a loro.
 Avremo qualche Ilaria D’Amico (molto ben pagata) che inveisce ma dormiremo lo stesso sonni tranqulli.
 Se tutti dobbiamo tirare la cinghia è meglio cominciare da quelli che stanno molto meglio
 e che finora hanno percepito più di quello che hanno prodotto.
 E, non dimenticatelo, stiamo parlando di due multinazionali (metto anche Mediaset che avrà
 gli stessi problemi).
 L’altra cosa. Chi scrive fà parte della schiera dei piccolissimi imprenditori che il termine agevolazioni 
non sa neanche cosa voglia dire.
 Noi, però, abbiamo il problemone degli studi di settore.
 Lo stato ci dice quanto dobbiamo guadagnare e, se per qualsiasi motivo, non arriviamo a tale importo 
lo dobbiamo comunque dichiarare.
 Può capitare, quindi, che tra maggiori imposte sul reddito e iva si lavori tutto l’anno per lo stato 
senza percepire un bel niente!
 Non è piacevole, bisognerebbe provarlo sulla propria pelle (a me è capitato una volta e ho perso
 il conto delle bestiemme).
 Caro Tremonti, se ci sei svegliati e non star lì a sventolare la social card come se fosse la bandiera 
della nazionale.
 Questo meccanismo l’hai inventato tu (Visco l’ha solo peggiorato) e ora devi migliorarlo altrimenti 
tante piccole partite iva chiuderanno.
 Sono minuscole, è vero, ma moltiplica tante piccole somme per migliaia e forse il risultato di mancate 
imposte potrebbe essere peggiore rispetto alle previsioni.
 Dimenticavo: un’idea per raggranellare altri soldoni l’avrei anch’io.
 Cosa si aspetta ad obbligare la trasformazione in spa di tutte quelle cooperative che sono delle
 vere e proprie multinazionali (proprio loro si chiamano “iper”)? Ci sono degli “inciuci” tra sinistra
 e destra e non si può fare? Capisco. Ma non mi adeguo.
 E la borsa? Il malato si sta leggermente riprendendo ma le condizioni rimangono ancora critiche.
 La mia idea è che, nella migliore delle ipotesi, rivedremo gli indici attorno ai massimi dei primi 
di Novembre (Cac40=3.700, Dax=5.300, Mib30=24.000, SP500=1.000, Nasdaq=1.750).
 Lo spazio per un rimbalzone c’è ma bisogna far attenzione e muoversi con rapidità sapendo
 che i mercati potrebbero cambiare direzione prima di quanto ipotizzato.
 Tra le singole azioni mi sono segnato Unipol che sta arrestando la sua discesa a cavallo 
del doppio minimo attorno a 1,1€.
 Il superamento di 1,14€ farà scattare il segnale rialzista.
 Telecom Italia è arrivata fino a 1,099€ e rimango dell’idea che sia un’opportunità
 per vendere e per poterla poi riprendere a meno.
 Mi piace il segnale rialzista che s’è concretizzato su Espresso (sopra 1,2€): credo che potrebbe 
allungare verso 1,45€ ma è fondamentale che ci sia una ripresa d’interesse e questa la potremo 
misurare solo attraverso un forte aumento dei volumi.
 Sopra 1,32€ è scattato il buy anche su Monte Paschi Siena; i corsi, infatti, hanno allungato
 subito fino a 1,439€. Potrebbero salire ancora verso 1,6€.
 Bel rimbalzo di Fiat che da 4,68€ torna a 6€: se tutto andrà per il meglio, però, non credo che 
riuscirà a superare 6,6€!
 Generali sfiora 19€ e potrebbe salire ancora verso 20,5€.
 Geox si riprende dopo aver toccato il nuovo minimo storico=3,595€: la prima area di resistenza
 è 5,3€ (ex supporto).
 Nel numero scorso avevo analizzato il Credem: si è stabilizzato a ridosso di 4€ e, se riuscirà 
a superare 4,15€, potrebbe scattare un bel
 segnale rialzista.
 Si tratterà di un rimbalzo, ovviamente, ma percentualmente non di poco conto!

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