L’argomento principale del numero scorso è stato il commento alla massiccia richiesta di denaro fresco delle banche ai propri azionisti. Intesa S. Paolo, come anticipato dal Sole 24Ore, si accontenterà di 5miliardi mentre i gossip parlano di 2miliardi
per il Monte Paschi Siena e di ben 8 per Unicredit.
Per quest’ultimo sarebbe la terza ricapitalizzazione miliardaria in tre anni: si può dire che l’istituto è stato gestito male?
Io me ne intendo poco ma i numeri sono impietosi.
Se poi guardiamo l’andamento delle quotazioni possiamo tagliare la testa al toro senza alcun dubbio. Profumo bocciato!
Ma lui se la ride beato con tutti i milioni che si è guadagnato onestamente.
L’idea di ricavare qualcosa sfruttando gli aumenti di capitale con le convertibili inizia ad aver successo visto che Carige 2015
è salita fino a 104,45.
Leggero progresso per B P Emilia 2015 a 105,8 mentre Credito Valtellinese 2013 rimane inchiodata al suo valore nominale.
Quest’ultima rimane quella con il miglior rapporto tra rischio e opportunità.
Non considero più quella del Banco Popolare 2014: se l’istituto chiedesse ancora soldi vorrebbe dire che c’è qualche grosso scheletro nell’armadio.
In ogni modo, se tornasse vicino a 100, si potrebbe comprare per incassare il tasso d’interesse del 4,75% lordo che non è mica
da buttar via.
Tra le blue chip sono risorte sia Mediobanca che la controllata Generali: per entrambe è scattato un segnale rialzista.
Non so cos’è successo sottobanco (leggo i giornali come tutti i cristiani) ma le quotazioni del Leone di Trieste sono esplose
al rialzo dopo la defezione di Geronzi.
Per un titolo che si muove sempre con la velocità di una lumaca vuol dire che è successo qualcosa di importante.
Credo che vedremo Mediobanca in forte rialzo se i prezzi riusciranno a superare 8,15€.
Se sale questa, trainerà anche l’altra.
Ubi Banca è ancora sotto shock dopo il -10% del 29 Marzo: c’è da dire che il supporto=6€ si sta dimostrando veramente granitico.
Probabilmente il ribasso finirà a ridosso di questi livelli.
Parmalat è scesa fino a 2,234€: ritengo ci sia s
pazio per rivederla un po’ più giù ma non credo che i prezzi scenderanno
sotto l’area di supporto nei pressi di 2,15.
Il suggerimento di comprare Mediolanum nel numero scorso è risultato corretto e i corsi sono arrivati fino a 4,094€:
a questo punto non ci sono ostacoli importanti fino al prossimo obiettivo nei pressi di 4,5€.
Continua il trading range su Mediaset ed è lo scenario migliore per una fase di accumulazione da manuale: probabile forte
break-out rialzista al superamento di 4,65€.
Ricordarsi che è un’azienda con i fiocchi dal punto di vista fondamentale.
Non ci sono novità fondamentali su Finmeccanica: siamo nei pressi di un minimo importante e non ci resta che aspettare
che i prezzi formino un pattern rialzista.
Eni rimane a metà strada tra il supporto e la resistenza: l’aspetto nei pressi di 16,5€ assumendomi il rischio che potrebbe
anche non tornarci.
Continua la marcia inarrestabile di Enel Green Power che tocca il nuovo massimo storico=2,074€: chi ha ancora posizioni
può alzare nuovamente lo Stop Profit a 1,92€.
Tutti i cementieri (Buzzi, Italcementi e Cementir) sono sotto stretta osservazione: si trovano nei pressi di importanti supporti
e da quì potrebbero ripartire da un momento all’altro.
A2A si sta riportando vicino a 1,2€, punto di demarcazione tra fase bullish (sopra) e bearish (sotto).
L’eventuale rottura rialzista sopra questo livello di resistenza potrebbe riportare i corsi verso 1,45€.
Qualche numero fà vi avevo suggerito di metter sotto osservazione Rcs Mediagroup: è salita fino a 1,328€ ed ora il massimo relativo=1,35€ diventa fondamentale.
Se questo scoglio verrà superato potrebbe scattare un fortissimo segnale rialzista.
Tra le small cap da non dimentare Prelios: ripartirà con forza al superamento di 0,575€. Venerdì 8 Aprile era a 0,56€:
non siamo mica tanto lontani.
Interessante anche la piccola Yoox che ha toccato il nuovo massimo storico=10,95€: non è escluso che possa far ancora
meglio nel momento in cui i corsi dovessero superare 11€.
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