Articolo scritto l’1/2 per Reporter

Ora è quasi sicuro: le buone notizie sono già tutte scontate.
Non sono bastati gli utili record di Apple, il +5% di incremento del PIL, una Ford che guadagna 2,7miliardi di $. Il mercato era già salito troppo e ne ha approfittato per correggere (il vecchio consiglio del nonno di “vendere sulla notizia” non sbaglia mai, è infallibile!).
Le società che hanno fatto peggio delle aspettative, invece, sono state letteralmente massacrate.
La mia idea, quindi, finora completamente sbagliata, è che le borse siano vicine ad un top.
Probabilmente il ribasso vero e proprio non inizierà nei prossimi giorni ma non mi sembra proprio
il momento per comprare azioni. Anzi.
L’indice peggiore rimane il nostro Ftse/Mib40 che ha disegnato un bel doppio massimo nei pressi
di 24.500: se i corsi riusciranno a spazzar via il supporto a 21.400 è molto probabile che il ribasso inizierà prima del previsto.
Il settore che potrebbe lasciarci le penne più degli altri? Vedo molto bene le banche, Unicredit su tutte!
Anche le materie prime hanno perso punti.
Il Petrolio chiude la settimana esattamente sulla linea di supporto: è in calo in linea retta da 83$ e mi sembra più probabile un rimbalzo verso 80$.
L’Oro ha corretto attorno a 1.080$: tra 1.030$ e 1.070$ c’è una grossa area di supporto dove sono
alla ricerca del momento buono per rientrare.
La discesa da 1.225$, infatti, è soltanto un ritracciamento all’interno di un trend rialzista di lungo.
Era corretto uscire a 1.120$ perché ora si riesce ad entrare a condizioni migliori e si sono evitati rischi inutili.
Sempre al ribasso su Eur/Yen (il cross valutario migliore): i corsi sono usciti dalla fase di distribuzione (sotto 129) e ora puntano ancora verso sud.
Eventuali rimbalzi verso 129/130 si possono sfruttare per aprire nuove posizioni a condizioni migliori.
Sempre negativo sul Bund tedesco: non credo che le quotazioni riusciranno a spazzar via lo scoglio
di 124. Il suo primo obiettivo è a ridosso di 121.
Veniamo alle azioni.
Unicredit non ha fatto in tempo a chiudere l’aumento di capitale che si sono aperti i rubinetti delle vendite.
Il supportone a 2,06€, linea del piave tra fase bullish (sopra) e bearish (sotto), ha ceduto e i corsi
hanno preso una bella sventola.
Temo che la strada sia segnata.
Stesso discorso per il Monte Paschi Siena (sotto 1,2€), la B P Milano (sotto 4,8€), Intesa S. Paolo (sotto 2,8€) e il Banco Popolare (sotto 4,4€).
Anche Fiat ha sfondato l’ultimo baluardo di 9,18€: è probabile che possa rimbalzare un po’ ma quando tornerà sotto i minimi del 29 Gennaio i corsi accelereranno nettamente all’ingiù.
Il pericolo di doppio massimo=19,3€ su Generali si è proprio concretizzato; ora manca l’ultima scossa: quando le quotazioni scenderanno sotto 16,6€ vuol dire che è iniziata una nuova fase ribassista di medio periodo.
Occhio a Pirelli: preferirei non averla in portafoglio e se l’avessi la farei fuori.
L’eventuale discesa sotto 0,41€, infatti, dovrebbe farle prendere una batosta non da ridere.
Eni non è riuscita a superare i 18,5€ ed è tornata giù subito; adesso si avvicina all’area di supporto poco sopra 16€.
Ritengo si potrà sfruttare per acquistare il titolo a condizioni particolarmente allettanti.
Buone notizie da Telecom che sfiora 1,1€; nel breve non credo che riuscirà a superare questo scoglio ma il grafico diventa ogni giorno più bullish.
Il prossimo futuro potrebbe riservare sorprese bullish inaspettate.
Aspettavo Seat a 0,17€; ha fatto anche peggio ed ha sfiorato 0,16€.
A questo punto non si può far altro che monitorarla giorno per giorno in attesa della formazione di un input d’acquisto.
I titoli migliori rimangono A2A (il testa e spalle che deve superare 1,5€ non è ancora fallito), Ansaldo Sts e Terna (stanno riattaccando i massimi storici).
Festeggio a lambrusco l’emissione dell’obbligazione B P Emilia 4% 2010/2015 con un rapporto di conversione ideale a 10€.
E’ un titolo che diventerà molto interessante qualora l’azione di compendio dovesse scendere attorno
a 9€.

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