Articolo scritto l’1/9 per Reporter

 Il Bund ha realizzato un top poco sotto 115 e un punto sopra al livello che mi sarei aspettato.
 Adesso, però, dovrebbe scendere.
 Sotto 113,8 i corsi accelereranno al ribasso.
 Per questo motivo è opportuno rimanere lontani dai titoli a tasso fisso.
 Dovesse tornare verso 111 ne riparleremo.
 Al momento, quindi, tutto come prima.
 L’Eur/Usd sta perdendo più del previsto.
 Attorno a 1,46, però, ci troviamo a cavallo di un’importante livello di supporto.
 Se le quotazioni non romperanno al ribasso e poi torneranno sopra 1,48 scatterà un nuovo
 segnale rialzista che potrebbe riportarle verso 1,52.
 Su Eur/Yen, invece, la nuova fase rialzista si concretizzerà con il break-out sopra 161,5.
 Nessuna novità sull’Oro: il pull back verso 860$ potrebbe diventare una nuova opportunità
 di vendita.
 In questo momento, infatti, il trend dominante di lungo rimane decisamente ribassista.
 Il Petrolio rimane ingabbiato sotto 120$ e neanche la guerra nel Caucaso e l’uragano Gustav
 sono riusciti a risollevarlo.
 Non cambio il mio scenario: ritengo che l’Oro nero farà un’ultimo tentativo verso l’alto
 e questo potrebbe iniziare quando i prezzi torneranno sopra 120$.
 Per questo motivo le azioni petrolifere possono recuperare ancora un po’ (Socotherm
 è quella che mi piace di più: dovrebbe allungare con forza sopra 4,1€).
 Nella settimana di fine Agosto gli indici di borsa hanno recuperato un po’.
 Fà parte dei soliti su e giù.
 Nonostante ciò, ritengo che i massimi toccati a metà mese non verranno superati e un loro
 eventuale re-test può essere una nuova opportunità di vendita.
 Occhio quindi a Cac 40=4.550, Dax 30=6.650, Dow Jones=11.850, Mib 30=30.250, 
Midex=27.050, Nasdaq=2.460, SP 500=1.315.
 A voler essere pignoli: l’indice inglese Ftse 100 ha oltrepassato 5.570 ma un po’ di tolleranza 
bisogna pur lasciarla.
 Vendere, sopratutto in perdita, non fa piacere a nessuno ed è una delle operazioni più difficili
 da compiere.
 Se si ritiene che il titolo scenderà, però, è la cosa matematicamente giusta da fare perché ti
 permette di recuperare prima.
 Se io ho comprato Fiat a 15 euro ed ora vale 11 sto perdendo 4 euro.
 E’ inutile tormentarsi: in questo momento il mio capitale è 11 euro (in contanti o azioni ma 
non cambia).
 Devo prendere delle decisioni non in base al mio vecchio prezzo d’acquisto (questo dato
 non serve ad una beata mazza anche se viene riportato in tutte le contabili bancarie ed è come
 una spina nel fianco!) ma a ciò che ritengo succederà nel futuro.
 Se in base alle mie analisi Fiat tornerà a 9 devo vendere. Punto e basta.
 L’obiezione che mi si può rivolgere è ovvia: e se poi sale?
 C’è il rischio concreto di rimanere cornuti & mazziati, è vero, ma non ho una soluzione
 migliore per risolvere questo problema.
 Sui singoli titoli noto il tentativo di ripresa di Telecom Italia che prova ad allontanarsi dal
 doppio minimo storico=1,05€: solo sopra 1,17€ potremo parlare di fine ribasso ed inizio 
di una nuova gamba rialzista (sempre all’interno di un forte trend ribassista di lungo).
 Stm (max=9,11) ha superato l’importante resistenza attorno a 8,7€: il break-out si è
 concretizzato con volumi nella media.
 Il rischi che si tratti di una “trappola” sono elevate.
 Se i corsi tornano sotto 8,8€ si potrebbe tentare un nuovo short.
 L’analisi su Generali pare corretta: i corsi hanno superato 22,5€ ed è scattato un segnale
 rialzista.
 Il tutto, però, è avvenuto con scambi risibili e la cosa non mi tranquillizza molto.
 Le trimestrali delle banche sono state accolte in maniera molto positiva.
 A differenza delle concorrenti europee ed americane, infatti, molte sono riuscite ad aumentare
 gli utili (vedi il nostro Credem) anziché dover fronteggiare perdite miliardarie.
 Mica poco!
 Evidentemente non siamo sempre gli ultimi.
 Nonostante ciò non credo ci sia da festeggiare a cappelletti e lambrusco: la fase ribassista
 non è ancora finita. E’ solo un timido raggio di sole.

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