Longanesi scriveva che le parole sono macigni.
Aveva ragione. Non appena sfogli le pagine di un quotidiano ti viene da piangere.
Crisi, crack, perdite di lavoro, disoccupazione e poi chi esagera sempre paragonando
la situazione attuale con quella del 1929.
Sarebbe utile chiedere a questi soloni se almeno sanno che cos’è successo ottant’anni fà.
Io non ero ancora nato e ammetto la mia ignoranza.
In questi frangenti, comunque, bisognerebbe adottare un Ennio Doris per famiglia: qualcuno
che ti da la carica e ti fà capire che proprio in queste situazioni si sviluppano le grandi opportunità d’acquisto.
Su questo non c’è alcun dubbio: bisogna aver pazienza ma è il mercato azionario che dobbiamo iniziare a seguire.
Se le azioni non diventano interessanti quando si sono svalutate del -70% dai massimi quando
mai le dobbiamo prendere in considerazione?
Quando le vogliono tutti, il parco buoi si scatena e sui giornali leggiamo articoli euforici?
Non credo proprio.
Non ho scritto di buttarsi a comprarle a manetta, leggete meglio, ma soltanto che da adesso
in avanti bisogna aumentare il tempo da dedicare a questo sport.
Se le avete già in portafoglio, invece, cambia poco: bisogna aspettare il momento buono per
cercare di mediarle.
E con dei prezzi così bassi, avendo disponibilità, si fà più presto di quanto si potrebbe pensare.
Negli ultimi tempi, poi, ci sono stati due elementi economici molto favorevoli: il petrolio che vale
1/3 di solo sei mesi fà significa un minor esborso multimiliardario nei confronti degli sceicchi
arabi.
Questo denaro dovrebbe rimanere nelle tasche dei cittadini.
Non è così, purtroppo, ma almeno rimane nella nostra economia e non contribuisce ad arricchire
qualche desposta mediorientale.
Il ribasso dei tassi, invece, permette di avere delle rate sui mutui più leggere e maggior disponibilità
per i consumi; in più aiuta anche i mercati azionari visto che il costo del denaro è il principale
concorrente delle azioni.
Faccio un esempio (molto teorico ma serve per dare un’idea) di quanto può incidere il movimento
sui tassi su una quotazione.
Supponiamo che ci sia un’azienda XYZ che guadagna 100 euro all’anno.
Se i tassi d’interesse fossero al 10% una sua quotazione teoricissima potrebbe essere attorno
a 1.000 che è proprio il capitale che a quel tasso produce quell’utile.
Se il costo del denaro scendesse al 5% lo stesso prezzo aumenterebbe a 2.000 (+100%).
Se dal 5% diminuisse al 2,5% il prezzo salirebbe a 4.000 (il quadruplo rispetto alla partenza).
Ribassando ulteriormente dal 2,5% al 2% le quotazioni potrebbero salire a 5.000 (+25% rispetto
al 4.000 di prima con solo -0,5%).
Questo, lo ripeto, è tutto molto dottrinale (si possono fare mille obiezioni: la più pertinente è che
le aziende possono anche andare in perdita o guadagnare meno) ma la realtà è che i movimenti
sui tassi hanno sempre avuto grosse ripercussioni sulle quotazioni delle azioni.
A volte rapidamente, in altre occasioni impiegando più tempo.
Lasciando perdere la teoria e passando alla pratica: sui mercati azionari non ci sono grosse novità.
Il tentativo di rimbalzo che avevo previsto non si è concretizzato ma, a parte l’indice italiano
Mib30 che è sceso sotto 19.000, tutti gli altri europei sono rimasti sopra la linea di guardia.
Il recupero, quindi, è ancora possibile.
Tra i titoli segnalati nei numeri scorsi rimangono validi i suggerimenti d’acquisto su Unipol
(sopra 1,13€), Credem (sopra 4,15€) e su B P Emilia Romagna (sopra 10€).
A questi aggiungerei la B P Milano che, se riuscirà a superare 4,15€, potrebbe mettere a segno
un bel rally.
Può diventare interessante anche il gigante Enel che è sui minimi storici: o affonda (e allora
bisogna lasciarla al suo destino) oppure riuscirà a tornare sopra 4,55€.
In quest’ultimo caso scatta nuovamente un segnale d’acquisto.
Nel numero scorso avevo suggerito anche Espresso: è arrivato a 1,36€ (da 1,2€) e potrebbe
anche allungare verso 1,45€. Non credo di più (almeno nel breve).
As with any subject
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Complimenti Frank!
Questo è uno degli articoli più belli che hai scritto!
ps. ieri sera ho visto Doris… mi prudono le mani, vorrei scrivere qualcosina;-)
ciao
Buddy
grazie.
Immagino che cosa scriverai su Doris :—-))))
Sono contento di leggere qualcosa di diverso dal mio pensiero.
Per me rimane uno dei number one.
Sopratutto dopo il colpo di genio di marketing di voler rimborsare tutti clienti delle united linked.
Ho degli amici in Fideuram e inpiegati in banca: in una terra “rossissima” come Reggio Emilia mi dicono che molti clienti (anche importanti) si stanno spostando in Mediolanum proprio grazie a questo gesto.
Buy buy
Franco
Infatti in quanto marketing è un leader, ma si deve fermare lì… my opinion ovviamente.
Per quanto riguarda il gran gesto del rimborso, avevo scritto due righe nel blog.
Nei momenti in cui si cerca fiducia ha fatto bingo!
SuperBuy;-)
Buddy