Articolo scritto l’8/2 per Reporter

E’ iniziato il ribasso? Sulla borsa italiana, la meno performante tra le principali, sembrerebbe di si.
Il nostro Ftse/Mib40 è sceso sotto 21.400 e tutto lascia pensare che il trend possa peggiorare nettamente.
L’impostazione degli altri indici, invece, rimane rialzista nel lungo periodo e, siccome stiamo testando importanti supporti (Dax=5.400, Cac=3.550, Ftse 100=5.000, SP500=1.030, Nasdaq=2.040), mi sembra molto più probabile che da quì possano rimbalzare un pò.
L’idea di fondo rimane quella illustrata nei numeri scorsi: le borse hanno toccato un massimo di periodo e, lentamente, stanno iniziando a rigirarsi verso il basso (come succede dopo ogni fase di distribuzione che si rispetti!).
Per questo motivo lascerei perdere l’investimento in azioni.
Il cambio Eur/Yen è sprofondato fino a 122; era giusta l’idea di sfruttarlo al ribasso.
L’obiettivo, tra i soliti alti e bassi, potrebbe essere nei pressi di 115.
Sul cross Eur/Usd, invece, non ci sono supporti degni di nota fino a 1,25 (ma non c’è neanche scritto da nessuna parte che scenderà fin lì!).
Strano il comportamento dell’Oro: ha provato a superare 1.100$ ma non c’è riuscito.
E’ stato risospinto sotto 1.070$ e ora si dirige verso 1.030$: al momento la valuto sempre come una potenziale opportunità d’acquisto.
Newmont Mining e Barrick Gold, le principali blue chip del settore, sono scese sui loro supporti
di medio.
Il Petrolio, tra innumerevoli zig zag, ha rotto nuovamente al ribasso il “rettangolo” tra 72$ e 80$
che ingabbiava i corsi.
Il prossimo supporto è nei pressi di 64$ a meno che non si tratti dell’ennesimo falso break down.
Il Bund ha beneficiato del solito “fly to quality” che si verifica nei momenti di tensione. I timori per
le situazioni finanziarie di Spagna, Grecia e Portogallo invogliano gli investitori a spostare il denaro
nei paesi più sicuri.
La Germania, da lustri, rimane al primo posto.
Poche novità sulle singole azioni: quanto scritto si sta concretizzando.
Telecom Italia (max=1,175€) è riuscita a superare lo scoglio 1,1€ ma il break-out è durato appena
due sedute; se tornerà a ridosso di 1,02€ (e siamo già vicinissimi) potrebbe diventare un’altra ghiotta opportunità d’acquisto.
Meglio la rnc, però: nel caso in cui si fondesse con la spagnola Telefonica, infatti, è probabile che le
rnc verranno convertite in ord e si riuscirà a beneficiare dello spread di circa 30 cent tra l’una e l’altra.
Seat sta facendo tribolare ma non poteva certo fare i miracoli: l’area di supporto tra 0,16/0,17€ dovrebbe funzionare da “air bag” e immagino che i corsi potranno schizzare in alto se riusciranno a superare 0,18€.
Malissimo i bancari ma non è una sorpresa: da tempo avevo “gufato” contro questo settore e, probabilmente, il peggio non è ancora arrivato.
Anche la nostra B P Emilia sta ritornando a ridosso dei 9€; sarà un’occasione per cercare di comprare le nuove convertibili 2010/2015 sotto la pari (ma senza fretta).
A picco le Fiat non appena sono scese sotto il minimo della settimana precedente: anche questo ribasso era già in conto.
Corretto il suggerimento di liquidare le Pirelli; nell’ultima seduta sono crollate fino a 0,388€.
Il primo supporto degno di nota è a ridosso di 0,37€.
L’Eni è arrivata a ridosso di 16€: attorno a questi livelli mi metterei alla ricerca di un segnale d’acquisto.
Sicuramente non raddoppierà ma un recupero fino a 18€ potrebbe rifarlo.
L’altro colosso dell’energia, Enel, ha sfondato violentemente il supporto di 4€: credo che la potremo ricomprare ancora meglio.
Molto strano, invece, l’andamento della minuscola Panaria Group.
Il 5 Febbraio scorso, mentre le borse di tutto il mondo soccombevano sotto una valanga di vendite,
il titolo del gruppo Mussini saliva a manetta sostenuto da volumi oltre misura.
Quì c’è qualcosa che bolle in pentola.
Non sarà che il maggior azionista se la vuole ricomprare per un tozzo di pane dopo averla collocata
a 6€?
Staremo a vedere, non dimenticatela.
Se riuscirà a superare la resistenza=2,2€, meglio dopo una correzione, potrebbe accelerare con forza verso il primo obiettivo attorno a 2,8.

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