La scorsa settimana la borsa italiana è riuscita a far molto peggio delle concorrenti. Mentre l’SP500 si è fermato sopra 1.250, il Nasdaq a 2.627 e il Dax a 7.099, il nostro Ftse/Mib 40 è sprofondato nettamente sotto i 20.000 punti bersagliato dalle vendite sul settore bancario/finanziario.
Gli ultimi aumenti di capitale sono stati accolti in maniera più negativa del previsto.
Le quotazioni del gruppo Ligresti, per esempio, sono state falcidiate in maniera irragionevole tenendo presente che l’ammontare della richiesta di denaro fresco non è poi così esagerata.
Le spiegazioni che ho letto sui giornali (sconto elevato delle nuove azioni che determinerà una diluizione futura degli utili),
a mio parere, non sono corrette.
Il prezzo delle nuove azioni, nella maggior parte dei casi, è assolutamente ininfluente.
Temo, invece, che nel portafoglio finanziario di Fondiaria Sai e della controllata Milano Assicurazioni ci potrebbero essere
altri scheletri che non sono stati contabilizzati nel bilancio 2010.
Morale: non è ancora il momento di rientrare in forze sul mercato azionario.
E’ opportuno aspettare ancora.
Ci sono soltanto tre grosse blue chip che si trovano a ridosso di importanti supporti e che si potrebbero comprare su debolezza: Telecom Italia (a 0,9€), Eni (nei pressi di 15,5€), Generali (a ridosso di 15,5€).
Unicredit è crollata fino a 1,314€. Non cambia niente rispetto alla settimana scorsa: la sua tendenza invertirà al rialzo soltanto
se riuscirà a superare 1,6€.
Tenaris è tornata a testare i 15€ e per ora il supporto ha retto: probabile ripartenza soltanto se i corsi torneranno sopra 16€.
Prysmian è scivolata fino a 13,17€: l’area di supporto importante, però, si trova nei pressi di 12€.
Temo ci sia ancora spazio per scendere.
Mediolanum (min=2,994€) si trova nell’area di supporto tra 2,9/3€: sono all’erta per cercare un segnale d’inversione che potrebbe concretizzarsi da un momento all’altro.
Forte rimbalzo di Lottomatica da
12,18€ fino a 13,65€: se tornerà nei pressi di 12,25€ potrebbe diventare una ghiotta opportunità d’acquisto.
Finmeccanica sembra aver trovato il fondo a ridosso di 8€: probabile ripartenza non appena le quotazioni torneranno sopra
8,25€.
Fiat rimane abbondantemente sopra 6,5€: se scenderà sotto questo minimo, però, la vedo grigia (la controllante Exor ha già
rotto al ribasso e ciò non è per niente positivo).
Da notare che in Europa il comparto automobilistico ha vissuto una settimana molto positiva con il nuovo record storico
di Bmw.
Mentre Edison saliva fino a 0,898€, la municipalizzata milanese A2A crollava fino a 1,01€.
Quest’ultima, attorno a 1€, potrebbe aver toccato il fondo. Da seguire.
Avevo sott’osservazione anche Erg: è scesa fino a 9€ e nel breve non credo ci saranno movimenti particolarmente interessanti.
Anche Rcs Mediagroup, che sembrava vicina ad una possibile inversione, ha girato verso il basso scendendo a 1,12€: anche
quì la possibile ripresa si allontana.
Cattive notizie anche da Prelios: i corsi hanno rotto il forte supporto nei pressi di 0,5€ e sono scesi fino a 0,4566€.
La prossima area di supporto è nei pressi di 0,4€ mentre tornerà la bandiera bullish soltanto sopra 0,51€.
Si sono deprezzate parecchio anche le convertibili: ormai, però, quello che seguo sono proprio ai minimi termini.
Le obbligazioni, per fortuna, non sono come le azioni: il tasso d’interesse e la possibilità di richiedere il rimborso in denaro
sono un ottimo paracadute contro eventuali crolli dell’azione di compendio.
Vedi quello che è successo con il Credito Valtellinese: l’azione è precipitata fino a 2,65€ mentre il bond è rimasto a cavallo
di 100.
Non era conveniente richiedere la conversione e, quindi, la società rimborserà un terzo del capitale e il nuovo valore nominale
del bond scenderà a 50€ (da 75 di prima).
Ricordo altresì che le varie Carige 2015, B P Emilia 2015, Banco Popolare 2014 potrebbero beneficiare in maniera inaspettata di eventuali nuove operazioni sul capitale.
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Ciao Fra’
ti posso chiedere di scrivere qualcosa sull’aumento di cap. vergognoso si MILANO ASSICURAZIONI???
Grazie
I motivi che hanno fatto crollare le azioni di MILANO e FONDIARIA, ovviamente,
non li conosco.
A mio parere l’aumento di capitale centra poco.
Non vedo niente di vergognoso in questa operazione.
L’unica nosa stonata: Unicredit entrerà con il 6% in FONDIARIA comprando i diritti da Premafin
e pagandoli 7euro.
Un’esagerazione rispetto a quanto sono quotati sul mercato.
Dovrebbero essere gli azionisti Unicredit ad essere incazzati come belve!
L’analisi dell’operazione è già stata scritta il 23/6 nella rubrica AT IN AZIONE
http://www.meglioli.biz/x1medio.htm
Franco