Articolo scritto per Reporter

Lo spread di rendimento fra titoli italiani e tedeschi è salito oltre i 300 punti e non c’è marchingegno utile per capire
se è finita qui oppure c’è ancora da soffrire.
I prezzi dei BTP, essendo titoli a tasso fisso, com’è giusto, sono stati letteralmente massacrati.
Lo stesso trattamento è stato riservato anche alle ultime emissioni di CCT che, almeno teoricamente, dovrebbero
risentire meno di queste situazioni.
Quello con scadenza Marzo 2017 si può comprare a 89 e significa percepire il rendimento medio dei BOT con una maggiorazione attorno ai due punti percentuali.
Sembrerebbe un’ottima opportunità per i cassettisti che vogliono rischiare il meno possibile.
Non è escluso che la situazione possa precipitare ma nessuno lo può sapere.
Per quanto riguarda le borse: il Dax rimane l’unico indice europeo che rimane in fase bullish.
Tutto ok finchè i corsi rimarranno sopra 7.000. Dovesse scendere sotto quest’ultimo supporto anche lui si allineerà,
seppur in ritardo, al movimento bearish degli altri.
Il Cac 40 francese, già al ribasso, si sta appoggiando all’ultima linea di supporto nei pressi di 3.700: se questo livello
dovesse cedere (meglio dopo un rimbalzo verso 4.000) vuol dire che il trend è in fase di peggioramento.
Il nostro Ftse/Mib40, zavorrato dai grandi bancari, è precipitato fino a 17.409 prima di rimbalzare nettamente
a 18.975.

 

La tendenza non è cambiata e prima di tornare eventualmente bullish ci vorrà del tempo.
Al momento il livello d’inversione si può individuare a 20.560: siamo ancora piuttosto lontani.

La tendenza rimarrà rialzista sull’SP500 finchè i corsi non scenderanno sotto i 1.250 punto (2.600 per il Nasdaq).
Anche gli americani hanno le loro belle gatte da pelare come la corsa contro il tempo per trovare un accordo tra
democratici e repubblicani per alzare sopra 14.400 miliardi di $ il tetto del debito pubblico.
Anche nella peggiore delle ipotesi non credo ci sarà uno tsunami finanziario: lo stato del Minnesota ha i conti in tilt,
ha

dato forfait, ha sospeso pagamenti e servizi ma non risulta sia successo niente di irreparabile.
Da notare come in un momento così delicato le quotazioni del T-Bond sono aumentate di un paio di punti anziché
diminuite.
Evidentemente i titoli del tesoro americano, seppur con rendimenti ridotti, sono sempre appetibili e i grandi investitori
non hanno tutti quei timori che si leggono sui media.
Sulle nostre azioni non ci sono grosse novità.
Tutti quelli che non hanno consegnato le Parmalat a Lactalis si stanno mangiando le dita di mani e piedi visto che
i prezzi sono scesi fino a 2,14€.
La torno a seguire perché, se ricordate, attorno a questi livelli c’è un forte supporto e i compratori potrebbero rifarsi
vivi (non si sa mai che la società francese possa pensare ad un ulteriore opa residuale per il delisting del titolo).
Mediaset, che è crollata fino a 2,774€, ha recuperato con forza ed è tornata sopra 3€, il vecchio minimo storico.
Soltanto sopra 3,2€ la potremo considerare fuori pericolo e come una possibile opportunità d’acquisto.
Lottomatica è tornata poco sopra 12€: è importante che questo supporto non venga rotto dall’assalto dei venditori
altrimenti c’è il rischio che le quotazioni possano peggiorare anche verso 10€.
Si è rivelato corretto il suggerimento di vendere Generali nei pressi di 15€: i prezzi sono scivolati violentemente fino
a 12,18€ ed ora sono nei pressi di 13€.
Chi ha portafogli importanti da diversificare ne può approfittare per comprare su debolezza: Gaetano Caltagirone
continua a farlo.
Stesso discorso su Eni: chi è riuscito a vendere nei pressi di 16,5€ ne può approfittare per ricomprare se tornerà
a ridosso di 15€ (ormai ci siamo).
Campari, il titolo più forte dell’intero paniere, è sempre ad un tiro di schioppo dai massimi storici.
Vediamo se riuscirà a superarli nuovamente.
Da notare come il Banco Popolare abbia ritoccato 1,3€, il suo minimo storico. Per allontanarsi dal pericolo
di inabissarsi verso lidi inesplorati deve tornare almeno sopra 1,7€.
La sua convertibile 2014 è precipitata a 95: a questi livelli, a meno di catastrofi all’orizzonte, è particolarmente
interessante soprattutto per il pubblico che non fà trading e muove poco il portafoglio.

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