Articolo scritto per Reporter

Il rimbalzo delle borse è finito Giovedì scorso: Venerdì è scattato il segnale di ripresa
del ribasso.
Fin dove scenderanno non lo può sapere nessuno: è fondamentale, però, che i minimi
toccati poco prima di metà Agosto non siamo nuovamente superati.
In quel caso, infatti, dovremmo aspettarci il peggio.
Morale: non è ancora il momento di comprare azioni ma di seguirle con grande
attenzione assolutamente sì.
In più, correndo il rischio di essere portato di peso alla neuro, rimango dell’idea che
saranno i bancari (o assicurativi) a regalarci grosse opportunità.
Tra le singole azioni potenzialmente più esplosive segnalo: Fondiaria, B Popolare,
Ubi Banca, Monte Paschi Siena (se rimane sopra i suoi minimi storici!).
I volumi, modestissimi sulla maggior parte dei titoli, lasciano pensare che il fondo
non dovrebbe essere poi così lontano.
Il punto di non ritorno per il nostro Ftse/Mib 40 è a ridosso di 14.000: se vedremo
le quotazioni sotto questo livello dovremo aprire nuovamente il paracadute.

Nel numero scorso ho analizzato l’investimento di Buffett in Bank of America:

dopo un guizzo iniziale le quotazioni sono tornate indietro.
Il titolo rimane sempre marcato a uomo: non appena darà segnale di ripresa proverò
a saltarci in groppa. Il guru di Omaha, partito da zero, ha un patrimonio personale
che è secondo soltanto a quello di  Bill Gates: un motivo ci sarà o no?
Le quotazioni di Apple hanno resistito benissimo alla notizia delle dimissioni di
Steve Jobs: evidentemente il mercato ritiene che fosse un genio utilissimo ma non
indispensabile.

Sul Nyse devo altresì segnalare il nuovo massimo storico di Newmont Mining,
il n. 1 al mondo nella produzione aurifera: quando un titolo entra in territorio
vergine, generalmente, è un’ottima conferma bullish.
Quì da noi il titolo che è sempre rimasto sotto osservazione con scambi elevati
è Fiat che s’è mossa in uno stretto trading range: l’aspetto sempre a ridosso
di 3,5€.
Da tener presente che sono scattati segnali di vendita a manetta su tutti i suoi
principali concorrenti (da Bmw a Volkswagen, passando per Renault e finendo
oltreoceano su Ford e General Motors).
Mediobanca è il bancario più in “palla”: dovesse riuscire a superare 6,5€ potrebbe
rimettersi a correre.

Se si riuscisse a comprare su debolezza nei pressi di 5,5€, però, sarebbe molto
meglio.
Molto allettanti anche le Mediolanum anche se le gusterei meglio tra 2€ e 2,2€:
il maggior azionista, Ennio Doris, continua quotidianamente a metterle in saccoccia.
Passiamo al reddito fisso.
Sul CCT 1MZ 2017 ho iniziato a comprare a 88,5 1/5 del controvalore destinato
a questo investimento.
Continuerò negli acquisti, a scalare, se le quotazioni continueranno a scendere.
Non si tratta di un trade di breve termine anche se nelle ultime due occasioni siamo
stati fortunati con la “C” maiuscola (Mentana dixit) e siamo riusciti a vendere
in forte profitto dopo pochi giorni.
Purtroppo non sarà sempre così.
Il BTP trentennale 1ST 2040 è crollato fino a 82,05 (il supporto nei pressi di 86
è stato spazzato via come se niente fosse!): bene, potremo comprare a condizioni
migliori.
Non ci resta che aspettare la formazione del fondo: adesso potrebbe essere a ridosso
di 80, il suo minimo storico.
Armiamoci di santa pazienza ed aspettiamo novità.
Nella settimana appena trascorsa nessuna opportunità degna di nota sulle convertibili:
sapete già tutto sulle emissioni che preferisco e che consiglio di comprare su debolezza.
L’idea di inserire in book un prezzo “spazzatura” lontano dall’ultima quotazioni
non è campata per aria: non si sa mai che qualcuno, disperato, ci consegni dei titoli
a prezzi interessanti.
Tra le valute vi segnalo due cross: rialzo su USD/JPY sopra 78 e rialzo su EUR/JPY
sopra 112.
Occhio al dollaro, quindi, che potrebbe riprendersi nonostante la minaccia di un nuovo
QE3 (aumento della massa monetaria; in pratica emissione elettronica di denaro dal
nulla!) non sia ancora scampata.

I grafici si trovano su:
http://www.meglioli.biz/0903reporter.htm

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