Articolo scritto per Reporter

In questo momento non si trova una notizia leggermente poco negativa neanche a pagarla a peso d’oro. I giornali ne approfittano e aumentano le loro tirature con titoloni a caratteri cubitali; se poi hai voglia di fare un salto su internet tra forum e quant’altro rischi di entrare in fase depressiva. Il clima attuale ricorda un po’ Marzo 2009 quando l’SP500 di New York scese sotto i 700 punti: sembrava la fine del mondo e, invece, si è rivelata una clamorosa occasione d’acquisto visto che l’indice è quasi raddoppiato in poco più di due anni! Per questo motivo continuo a sostenere che non comprerei ancora ma adesso è il momento migliore per seguire il mercato azionario. Ci sono altri elementi bullish. Primo: il Franco Svizzero è crollato. La moneta rifugio per eccellenza ha perso il 20%. Si dirà che il patatrac è stato causato dall’intenzione della Banca Centrale di sostenere il cambio sopra 1,2. Può darsi ma non si può escludere che anche le mani forti stiano approfittando per portare a casa lauti guadagni. Secondo: l’Oro sta formando un doppio massimo nei pressi di 1.900$ per oncia: se scenderà sotto 1.775$ scatterà un forte segnale ribassista (e sarebbe bullish per le azioni). L’argento, invece, deve scendere sotto 40$ per iniziare un nuovo down-trend. Terzo: è scattato un segnale ribassista per l’euro sotto 1,39. Nel breve non sarà positivo per le borse ma per le aziende è auspicabile una valuta molto più debole e non il contrario. Quarto: lo scivolone degli ultimi giorni si è concretizzato con volumi molto bassi (in genere durante i crack gli scambi aumentano parecchio). Mancano quelli che operano allo scoperto? Certamente ma potrebbe anche essere interpretato come un segnale che chi doveva vendere l’ha già fatto. Quinto: sui grafici si notano tantissime divergenze tra l’andamento delle quotazioni (al ribasso) e quello degli indicatori che misurano la velocità (al rialzo da diverso tempo) e ciò è un elemento sicuramente bullish, seppur di breve periodo. Sesto: SP500 e Nasdaq, gli indici più forti, rimangono in fase rialzista di lungo. Se la correzione dovesse esaurirsi rispettivamente a 1.100 e a 2.300 è probabile che possano ripartire con forza (soprattutto nel settore della tecnologia). In ultimo: nel 2009 scrivevo che una devastante fase ribassista poteva concludersi soltanto dopo una lunga fase d’inversione. Gli indici americani e il Dax sono partiti a razzo e mi hanno spiazzato. Il nostro Ftse/Mib 40 e il Cac 40 francese, a distanza di due anni, stanno creando quelle condizioni ideali suggerite in tempi non sospetti. Mi son chiesto: che cosa potrebbe creare le condizioni per la ripresa? Un forte elemento che mette una pietra sopra tutti i guai, che sembra negativo ma è positivo. Il fallimento della Grecia, per esempio, che ormai è soltanto una questione di tempo. Probabilmente gli impiegati della Bce o di qualche altro organismo europeo devono trovare il cavillo giuridico per far uscire il paese dall’euro. E non sarà facile perché i biglietti di banca che hanno loro sono uguali ai nostri! Per il resto poche novità rispetto a quanto scritto nel numero scorso. Continua l’acquisto a scalare su debolezza per il nostro CCT 1MZ 2017: adesso lo spread implicito sui BOT è ampiamente sopra il 2%. Inizio a seguire con molta attenzione il BTP trentennale 1SP2040 5% che si trova sui minimi storici nei pressi di 80: un segnale d’acquisto di rilievo scatterà al superamento di 84. Tra le azioni faccio fatica a non notare la forza relativa di Mediobanca: mentre le sue colleghe vengono triturizzate lei rimane a galla sopra i 6. Non cambia la strategia: valuterei con attenzione un acquisto nei pressi di 5,5 mentre, sulla forza, entrerei al superamento di 6,5. La Fiat è arrivata a 3,5 dove l’aspettavo: adesso bisogna marcarla a uomo per cercare il timing migliore per entrare. Al momento, sulla forza, si può comprare soltanto sopra 4,15. Da notare il balzo di Edison fino a 0,8875: è molto vicino ad un possibile segnale d’inversione che si concretizzerà al superamento di 0,9. Se romperà all’insù dovrebbe trainare con se anche A2A: quest’ultima ripartirà con forza sopra la resistenza di 1. Occhio anche ad Enel che sta scivolando velocemente verso i suoi minimi storici nei pressi di 2,75. I suoi concorrenti europei (Edf, Rwe, E.On) sono messi molto peggio probabilmente perché più impegnati nel nucleare.

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