Articolo scritto per Reporter

Quest’anno il rally di Natale è decisamente in ritardo ma le condizioni perché si concretizzi
sono immutate:
1) tutti gli indici si trovano su importanti supporti ed hanno subito una forte correzione
(un massacro per le small cap italiane).
Se guardiamo il nostro SP/Mib40 e togliamo i titoli che “pesano” di più e che hanno resistito meglio 
(Telecom Italia, Snam Rete Gas, Terna, Saipem, Generali, Intesa San Paolo,Eni, Enel)
 vedremo che gli altri hanno preso delle batoste non da ridere.
2) la situazione, ovviamente, è di ipervenduto record sugli orizzonti temporali di breve
e medio periodo. Ed è proprio durante queste fasi di pessimismo che si creano le condizioni
per il recupero.
3) il settore bancario americano (a parte i casi di Merril Linch, Fannie Mae, Freddie Mac, Citigroup 
e Nortern Rock in Inghilterra) rimane ancora sopra la linea di galleggiamento.
E’ ovvio che se la principale banca del mondo dovesse affondare le conseguenze potrebbero essere 
davvero drammatiche!
4) il Nasdaq, l’indice migliore, rimane ancora rialzista sul lungo.
La correzione fino a 2.550, fino a prova contraria, dovrebbe trasformarsi presto in nuova opportunità d’acquisto.
Google si è ripreso prima del previsto da 616$ ed è già tornato a 675$.
Anche altri big come Ebay, Yahoo!, Oracle, Cisco, Amazon sembrano pronti per ripartire.
Un’eventuale allungo dei mercati a ritestare i precedenti massimi relativi (Dow Jones=13.900, 
SP500=1.540, Mib30=40/41.000, Dax=7.800/8.000) mi sembra possibile e probabile.
Attenzione, però: questa potrebbe diventare l’ultima opportunità per riuscire a vendere
a condizioni decenti e a limitare i danni.
Non ho preso in considerazione uno scenario decisamente più rialzista.
Si potrà concretizzare a due condizioni: un’inaspettata ripresa dei grandi tecnologici
(con un Nasdaq sopra 2.900) e  dei bancari.
Fra poco ne sapremo di più.
Tra i titoli italiani ci sono diverse novità.
Unipol (2,25€, Pirelli (0,76€), Mediobanca (14,4€), Generali (30€), Eni (23€),
Buzzi Unicem (17€), Bpu (18€),  Intesa San Paolo (5,1€), Autogrill (11€), 
Alleanza
(8,8/9€) si trovano vicino a importanti supporti.
Banco Popolare, Bulgari, Espresso, Fast Web, Fiat, Fondiaria Sai, Impregilo, Italcementi, 
Lottomatica, Luxottica, Mediolanum, Mondadori, Prysmian, Seat,
Tenaris
hanno perso anche le mutande (il famoso ipervenduto record!).
Un forte rimbalzone l’aspetto da un momento all’altro.
Stm, invece, scende anche sotto 11€.
Finchè non torna sopra questo livello i suoi corsi sono destinati a toccare nuovi minimi.
Unicredit ha rimbalzato con forza da 5€ e potrebbe tornare verso 6€.
Non credo, però,  riuscirà a superare questa resistenza al primo tentativo.
Le azioni (poche) vicino ad un possibile top: Aem Milano (2,95€), Finmeccanica (21€),
Enel, Saipem (30/31€), Terna, Telecom Italia (2,2€).
Continua il recupero del nostro Credem dopo il doppio minimo a 8€.
Il superamento di 8,75€ dovrebbe accelerare la risalita anche se non credo che le quotazioni riusciranno 
a superare la resistenza di 9,5€.
Anche Indesit ha trovato il fondo poco sopra 10€: l’eventuale break-out sopra 11,2€
dovrebbe riportarla verso 13€.
Il Bund tedesco è arrivato a 115,5 superando le mie più rosee aspettative.
Nonostante ciò ritengo sia ancora un’opportunità per vendere.
La discesa sotto 115 darà il via alla fase ribassista.
Continua l’ascesa del cambio tra Eur/Usd: di conseguenza si alza anche il livello d’ingresso
per provare a venderlo.
Adesso entrerei short sotto 1,465 (prima era 1,455).
Il target per Eur/Yen, invece, rimane 157 (eventuale stop=161,2).
Farei attenzione anche al Rand Sud Africa: il cambio Eur/Zar sembra aver raggiunto un importante 
traguardo attorno a 10,1 (adesso).
Si potrà sfruttare investendo in obbligazioni tripla AAA (per evitare il rischio emittente)
che hanno un rendimento decisamente superiore a quelle in Euro o Dollari.
Il segnale d’ingresso può scattare sotto 9,9 (obiettivo=9,4).

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