Articolo scritto per Reporter

Quanto scritto nel numero scorso (e nei precedenti), più o meno, si sta rivelando corretto.
Le borse scendono in maniera controllata e all’orizzonte non sembrano esserci pericoli di uno scrollone degno di nota.
Nello stesso tempo, però, a parte qualche caso particolare soprattutto tra le small cap, è meglio rimandare gli acquisti
a data da destinarsi.
Le azioni, probabilmente, le compreremo a prezzi migliori degli attuali.
Il problema del debito pubblico greco non è ancora stato risolto. Nel frattempo il mercato ellenico è andato, seppur millimetricamente, sotto i minimi storici.
Io rimango fuori ed aspetto il momento del “buy on super bad news”. Non ho fretta e se scende ancora vuol dire che
si potrà prendere meglio.
L’Argento, la materia prima più volatile, è arrivato a sfiorare i 39$: se l’avessi comprata a 36$, prenderei profitto
e attenderei una nuova giuntura d’acquisto.
L’Oro rimane a cavallo dei 1.500$ con movimenti millimetrici: evidentemente sta caricando la molla ma non possiamo
sapere in anticipo se riuscirà a superare i massimi storici oppure no.
Tirerei fuori dalla naftalina il Natural Gas: se riuscirà a superare i 4,75$ potrebbe mettere una pietra tombale sul trend
ribassista di lungo e darà il via ad una nuova fase bullish con i controfiocchi.
A Milano sono quotati due ETF, uno dei quali con effetto leva pari a 2.
Sulle valute posso solo sottolineare la forza del Franco Svizzero che continua ad apprezzarsi contro tutte le altre monete.
E a Basilea, Zurigo, Berna e dintorni non fanno certamente i salti di gioia.
E veniamo alle nostre care azioni.
Lunedì 23 Maggio c’è stata la pioggia dei dividendi: un tot di aziende hanno distribuito la cedola e i poveri analisti tecnici
devono aspettare qualche giorno per dar modo ai grafici di digerire l’operazione.
Unicredit è riuscito a rimanere sopra 1,5€ per un millesimo ed ora il livello di demarcazione tra fase ribassista (ora)
e rialzista (> 1,65€) si è abbassato ancora.
La concorrente Ubi Banca ha toccato il nuovo minimo storico=5,115€ e non è certamente una notizia favorevole
per l’aumento di capitale che partirà a breve.
Aspettavo Telecom Italia a 0,95€ e

ormai ci siamo. Ritengo che la fase correttiva partita da 1,15€ potrebbe essere ormai
in esaurimento ma preferisco comprarla sulla forza sopra 1€.
Mediolanum rimane deboluccia e il ritorno verso 3,4€ mi sembra lo scenario con maggiori probabilità di successo.
Lottomatica è scesa fino a 13,44€: l’obiettivo segnalato nei pressi di 12,5€ non è poi così lontano.
L’aumento di capitale di Intesa S. Paolo procede bene: non c’è possibilità di arbitraggio sul diritto com’è successo
con il Banco Popolare. Evidentemente è tutto sotto controllo e l’operazione si concluderà con successo.
Buzzi Unicem (attorno a 9/9,5€) e la concorrente Italcementi (a cavallo di 6,5€) si trovano nei pressi di un importante
area di supporto: le seguirei con attenzione perché potrebbero ripartire da un momento all’altro.
Stesso discorso per Italmobiliare che negli ultimi giorni è andata a picco scambiando una manciata di titoli:

 

a 25,5€ i compratori potrebbero uscire dai loro nascondigli.
Rcs Mediagroup si sta avvicinando al forte supporto nei pressi di 1,1€. Si potrebbe comprare su debolezza anche se mi
aspetto un’esplosione delle quotazioni al superamento di 1,35€.
Visto che non siamo poi così lontani, forse è meglio aspettare ed entrare sulla forza.
Conto alla rovescia partito anche su Prelios: il break-out sopra 0,53€ che la farà ripartire dista soltanto due centesimi
dalle ultime quotazioni.
La ripartenza di Erg si allontana nel tempo mentre Edison ha trovato il fondo nei pressi di 0,75€.
Da seguire con attenzione il nostro Credem: nei pressi di 4,25€ c’è un forte supporto e da quì i prezzi hanno reagito
subito. Ripartenza al superamento di 4,65€.
Tra le small cap ho segnalato nel sito le Saes Getters che sono uscite dalla fase di trading range: il prossimo obiettivo
di medio è nei pressi di 10€.

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