Che si fa con Brexit

Francesco mi chiede: “come si ci deve comportare con il portafoglio con questo referendum alle porte? Cosa consiglia?”

Le devo rispondere copiando una frase di un importante filosofo greco (di cui non ricordo il nome): “so di non sapere”. Mi spiace. Non sappiamo come andrà a finire la conta delle schede ma, anche se avessimo qualcuno che lo sa e che c’è lo viene a dire prima in segreto, non sapremmo come reagiranno i mercati! Siamo sempre al punto di partenza.

Le posso dire, così a titolo da bar sport, che per me questa Brexit assomiglia molto al bug del 2000 che doveva distruggere tutti i software dei computer (e sappiamo com’è andata a finire: una bolla di sapone!).

Immagino che, se si è arrivati a chiedere un referendum per uscire dalla UE (tra l’altro la Gran Bretagna ha ancora una sua moneta!), vuol dire che anche gli inglesi si sono veramente rotti le palle di questa unione europea del cavolo.

Perciò mi viene un terribile sospetto: non è che se vinceranno quelli che vogliono uscire, i mercati reagiranno all’opposto di quello che si ritiene probabile?

Dal punto di vista tecnico: anche torturando il povero Ftse 100 di Londra (applicando medie, indicatori, algoritmi; tracciando trend line di qua e di la ecc) non si riescono ad ottenere indicazioni degne di nota.

0611ftse100

Direi che:

1)      non credo che riuscirà a superare 6.400 (poche probabilità di salita almeno nel breve);

2)      tra 5.600/5.800 troviamo una fortissima area di supporto (se questo fosse veramente lo scenario peggiore non ci sarebbe da strapparsi i capelli).

Per quanto riguarda un portafoglio: fin’ora ho sempre suggerito di rimanere molto liquidi (vedi, per esempio, il Portafoglio ETF del Buon Padre di Famiglia che ha un 80% di soldi sul conto).

Non incrementerei le posizioni prima dell’evento ma starei pronto a farlo (i mercati “sorprendono” e stavolta possono farlo soltanto al rialzo!).

Per i titoli ancora in mano: teniamo botta e vediamo che succede.

http://www.meglioli.biz

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