Intervista a David Carli, prima parte

Ciao a tutti.
Come detto qualche settimana fa, David Carli ha pubblicato un e-book (clicca qua per acquistare il libro) dedicato al day trading sul mercato azionario.
Vi propongo la prima parte di un’intervista che gli ho fatto.
La seconda parte verrà pubblicata la settimana prossima con allegato un piccolo estratto dell’e-book  da poter consultare liberamente.
Buona lettura !
Alberto

Raccontami come è nata la tua passione per il trading e qual è stata la molla che è scattata in te che ha fatto diventare il trading e la consulenza il tuo lavoro.

FotoLa mia passione per il trading è nata un po’ come tutte le cose importanti: per caso. Circa quindici anni fa un cliente dimenticò nel mio negozio che allora gestivo a Follonica in Toscana un noto giornale economico finanziario. Per passare il tempo tra una vendita e l’altra lo lessi e lì cominciarono le mie curiosità sul mondo della Borsa. Poche settimane dopo acquistai i miei primi titoli e da lì sono partito. Sono una persona a cui piace documentarsi molto e studiare in merito alle proprie passioni e hobbies così ho cominciato a comprare qualche libro di trading. Qualche anno dopo, con l’avvento di internet, tutto è diventato più facile. Nel 2005, chiusa la mia attività commerciale che dopo il mio trasferimento a Modena (dove tuttora vivo e lavoro) gestivo su internet, ho fatto del trading la mia unica professione Arriviamo a settembre 2007 quando, sempre casualmente, mi sono imbattuto sul tuo precedente sito e lì, non ricordo nemmeno il motivo che mi spinse a farlo, ti scrissi un’e-mail. Grazie a DoppioMinimo ho conosciuto molti trader a cui cercavo di dare una risposta ai loro problemi che erano quasi sempre gli stessi: “come faccio a recuperare…”. Un giorno un ragazzo mi chiese se facevo consulenza e quella è stata la molla che mi ha portato ad avere un sito mio tramite il quale seguo molte persone aiutandole a guadagnare con il trading.

Qual è l’aspetto del trading che ti affascina di più?

Beh l’aspetto che rende il trading affascinante è che è come essere un gladiatore nell’arena contro le tigri. Facendo trading sei solo contro tutto e tutti, devi riuscire ad avere la meglio contro chi è più forte di te (le Banche). E’ un qualcosa che trovo molto stimolante. Tutto dipende da te, dalla tua conoscenza e saggezza, nessuno può venire in tuo soccorso. Sei solo e puoi contare solo su te stesso, devi evitare le trappole e sferrare il colpo vincente. Questo mi piace molto, lo trovo fantastico.

E quello che più detesti?

Ciò che detesto di più in assoluto nel trading sono le Banche. Il continuo manipolare i mercati azionari a caccia degli stop e per intrappolare i piccoli investitori. Ne ho viste così tante in questi ultimi mesi da farmi esclamare che la Borsa è diventata una truffa. Altra cosa che detesto è l’America. I suoi dati macro, i suoi futures, la sua apertura e conseguente saliscendi. Dopo le 13:30 è diventata una lotteria. Impossibile fare trading seriamente.

Raccontami com’è la tua giornata tipo, la giornata di un trader full time. Ti svegli al mattino e la prima la cosa fai è….

Mi alzo ogni mattina alle 7. Dopo essermi vestito e lavato, faccio colazione e poi porto fuori il cane. Alle 7:45 accendo il mio notebook e comincia la mia giornata di trader e consulente. Dieci minuti di pausa pranzo e di nuovo davanti al monitor. Fino alle 17:35 mia moglie sa che non esisto e che non mi deve disturbare per nessun motivo. Il trading e il day trading in particolar modo è molto sacrificio e lavoro. Niente s’improvvisa, tutto è sempre da me pianificato fino al minimo dettaglio. Molti credono che il trading sia divertimento o, peggio, un gioco. E’ un lavoro e come tutti i lavori richiede sacrificio.

Quali sono gli strumenti finanziari con i quali operi più frequentemente?

Io ho sempre lavorato sull’azionario e in modo particolare sui quei 30/40 titoli più liquidi. Negli ultimi tempi mi sono spostato sui futures in quanto molto più liquidi e meno facilmente manipolabili. Non nascondo la volontà un giorno di arrivare a lavorare quasi esclusivamente con il Forex, almeno così una delle cose che detesto la elimino: le Banche.

Quali sono le tecniche d’analisi che prediligi?

Lavoro quasi esclusivamente con le Candlesticks. Questo non significa che tutto il resto sia spazzatura, semplicemente che ho perfezionato questo tipo di analisi che mi ha portato ad avere dei risultati lusinghieri. Questo anche grazie all’esperienza che con il tempo ho accumulato e ad alcune amicizie oltreoceano che mi hanno aiutato a crescere e a formarmi come trader.

Quante operazioni giornaliere in media fai?

Dipende dalla giornata e dai segnali che si formano graficamente. Personalmente credo che meno si sta sul mercato e meno probabilità si hanno di perdere denaro. Non reputo sia una questione di numero ma di qualità delle operazioni svolte. Comunque non entro mai su più di due trade contemporaneamente. Voglio avere la tranquillità per gestire al meglio le mie operazioni. I mercati non scappano e i segnali si formeranno sempre. Non amo essere ingordo.

Cosa ne pensi delle tecniche d’analisi non prettamente “classiche” tipo Gann, Elliot e Fibonacci?

Una volta lessi di un tipo che a Wall Street si costruì con una lattina di Coca Cola una specie di radio. Diceva che tramite di essa comunicava con gli alieni e che questi gli davano i titoli da comprare. Quando andava male dava la colpa a delle strane interferenze spaziali che gli avevano fatto capire male le indicazioni. Fatto sta che questo tizio guadagnava denaro con questo suo sistema. Questo per dire che non c’è un sistema migliore degli altri, c’è un sistema che ci torna più “simpatico” di altri. I motivi che ci fanno guadagnare sono da ricercare in altre direzioni. Su internet leggo di persone che snobbano e quasi deridono Gann. Ciò è perlomeno bizzarro. Gann guadagnò in circa 45 anni oltre 50 milioni di dollari. Al giorno d’oggi rappresenterebbe una cifra straordinaria, pensa cosa erano 50 milioni di dollari negli anni quaranta. Io ho il massimo rispetto di queste persone e di tutti coloro che in passato, senza computer, programmi di analisi, indicatori ecc., solo leggendo il nastro facevano le loro analisi e deduzioni. Oggi abbiamo tutte le comodità e i confort possibili per svolgere il trading. Eppure oltre l’80% di acquista e vende titoli azionari perde il proprio denaro. Personalmente, poi, mi attrae tutto ciò che riguarda la vita e la matematica di Fibonacci e utilizzo nelle mie analisi le onde di Elliot per cercare di prevedere quale sarà il possibile trend nel medio/lungo periodo.

Definisci con tre aggettivi cos’è per te lo stop loss, nel libro che hai appena pubblicato lo citi spessissimo e ne dai particolare enfasi, giustamente permettimi di aggiungere….

Io lo stop loss l’ho sempre considerato alla stregua dell’assicurazione automobilistica. Necessario per evitare guai peggiori. Nessuno credo paghi volentieri l’assicurazione sulla propria auto. Però, quando avviene un incidente (peggio ancora se mortale) tutti a benedire la sua stipula. Così è lo stop loss. Quando scatta tutti a imprecare, poi quando vedono quale sarebbe stata la perdita alla fine, ringraziano di aver inserito la polizza assicurativa “stop loss”. Può anche essere visto come un salvagente che t’impedisce di andare a fondo o un paracadute che ti porta sempre a cadere in piedi.

Come gestisci quindi un trade che, diciamo, prende una brutta piega?

Io generalmente inserisco uno stop loss in close. Se cioè una candela o una barra chiude oltre il limite che mi sono prefissato chiudo l’operazione senza nemmeno pensarci un attimo. Se un trade prende una brutta piega e mi viola lo stop loss non voglio minimamente pormi il problema di come potrà evolversi la situazione. Preferisco chiudere e voltare pagina. Meglio uscire che rimanere a vedere aumentare la perdita. Solo mantenendo piccole le perdite si può guadagnare con il trading. Il tizio di prima che faceva trading con la sua “radiolina spaziale” guadagnava perché inseriva sempre uno stop loss e quindi manteneva piccole le sue perdite. Una grossa perdita oltre a limarti il conto corrente bancario, lima anche la tua fiducia e questo è ancora più grave.

Qual è stato il tuo drawdown massimo? un’operazione in particolare che ricordi come la peggiore…

Le mie operazioni peggiori non sono state dovute a perdite pesanti perché fortunatamente ho immediatamente capito l’importanza dello stop loss (se sono 15 anni che faccio trading lo devo quasi esclusivamente a questo aspetto). Le operazioni che mi mandano in bestia tutt’ora sono quelle che chiudo per violazione dello stop un attimo prima che il titolo s’incammini sulla strada che lo porterà a raggiungere il target price. Sono successe anche di recente e sono sempre mortificanti quando capitano.

Ti va di raccontarci quali sono i patterns grafici che prediligi specificando quelli che usi per il trading intraday e quelli per il daily? utilizzi sicuramente, per l’intraday, quelli che hai citato nell’e-book ma posso chiederti se per caso hai qualche altro asso nella manica che non hai voluto svelare?

Diciamo che quelli intraday sono, seppur in molti casi modificati, i patterns che utilizzo anche a livello daily. Se devo dirne uno per entrambi i tipi di trading direi che a livello daily amo molto quando si formano le Windows. Il relativo supporto (Rising Window) o resistenza (Falling Window) rappresenta un ottimo livello su cui fare trading. Mentre trovo particolarmente interessante cercare a livello intraday entrate basate su segnali daily. Tipo se si forma una Morning Star a livello daily il superamento del massimo precedente dovrebbe dare una spinta rialzista al titolo. Su tale livello dobbiamo trovare dei segnali d’ingresso intraday. Comunque in generale non amo i patterns che si compongono di una sola candela. I patterns composti da due o, ancora meglio, da tre o più candele sono decisamente quelli che prediligo. Assi nella manica non ne ho, cerco di mettere in pratica quanto studiato e di gestirlo sempre al meglio.

In termini molto pratici, cos’è che fa scattare in te la decisione di aprire una posizione?

Si deve completare il pattern e tutte le condizioni devono essere verificate. Se ciò accade so di trovarmi di fronte a un forte segnale e le probabilità di successo sono dalla mia parte. Se anche una sola delle condizioni viene a mancare il segnale è annullato. Se, riprendendo l’esempio precedente, la Morning Star si completa poco sotto una resistenza il segnale viene annullato. Manca una delle condizioni basilari.

Dal punto di vista della disciplina e del metodo come ti poni? Sei rigidamente ancorato al tuo metodo oppure qualche “libertà” te la concedi?

Assolutamente nessuna variazione sul tema. Il mio tipo di trading è studiato nei minimi particolari e qualsiasi situazione si verifichi ho sempre il tipo d’intervento d’attuare senza indugi. Se c’è da chiudere anche se in perdita si chiude. Idem se si raggiunge un target profit che può sembrare piccolo. La disciplina è molto importante nel trading ed è anche l’aspetto più difficile. Questo perché va contro il nostro ego e i nostri difetti. Io stesso ho fatto una fatica immensa per essere come oggi mi vedi. Da persona presuntuosa e orgogliosa che sono, accettare certe condizioni era utopia inizialmente. Adesso fortunatamente mi sono cosparso la testa di cenere e sono ferreo su certe regole.

Cosa ne pensi degli indicatori-oscillatori? Ne hai qualcuno che prediligi in modo particolare?

A livello intraday non ne faccio uso. Prendo in considerazione le divergenze ma solo come ulteriore conferma di un segnale. A livello daily, oltre alle divergenze, utilizzo lo stocastico per aumentare l’importanza di un segnale d’inversione in caso questi si trovi in uno stato d’ipercomprato o d’ipervenduto. Poi la media mobile a 50 giorni soprattutto perché lo sfondamento nell’uno o nell’altro senso può rappresentare una buona occasione di trading. Altri indicatori-oscillatori non li utilizzo.

Cos’è che ti ha spinto a pubblicare questo libro sul day trading?

Bella domanda J Per me è stato un ritorno alle origini. Credo che dietro ci sia la voglia di cercare un modo il meno rischioso possibile di fare trading. Fare swing trading negli ultimi mesi è diventato quasi impossibile e questo mi ha riportato a cercare un metodo semplice ed efficace nel day trading. Sono molto contento quando qualcuno mi scrive dicendomi che sta guadagnando utilizzando quanto letto nel mio libro. Lo trovo molto più gratificante del denaro. Forse questa è un’altra ragione per cui faccio consulenza.

Dimmi qual è, secondo te, la ricetta per il successo in Borsa.

La ricetta è la stessa per qualsiasi altro campo: preparazione, impegno, dedizione, disciplina, una grande dose di saggezza e una buona esperienza. Se una persona desidera svolgere ad alto livello una professione o un’attività non deve pensare che ci riuscirà in breve tempo. Tutto ha bisogno del suo tempo. Un ingegnere per diventare tale deve aver studiato almeno per 17 anni. Deve poi fare pratica e fare le sue esperienze. Deve essere saggio nelle sue decisioni e metterci sempre tutto l’impegno possibile. Così è anche per il trading, né più, né meno. Niente s’improvvisa nella vita, tutto richiede impegno e sacrificio. Le vie facili e le scorciatoie non esistono.

A parte “Day trading sul mercato italiano” di David Carli, tre libri che non possono mancare nello scaffale del trader.

Sul primo sarei di parte ma credo che abbia il pregio che ciò che ho scritto deriva dalle mie esperienze di day trader e che sono “tecniche” che tutt’ora utilizzo. Poi riguarda specificatamente il mercato italiano. In giro si trovano solo testi su titoli americani e potrà sembrare quasi superflua la cosa ma ti assicuro che così non è. Altri libri che mi sento di consigliare sono sicuramente quelli di Steve Nison, in primis “Japanese Candlestick Charting Techniques” e “Beyond Candlesticks”. Se si desidera imparare bene le candele giapponesi bisogna appoggiarsi al padre occidentale delle stesse. Altro ottimo testo è “Candlestick Charting Explained” di Gregory L. Morris. Per chi ama come me Fibonacci e desidera saperne di più sul tipo di trading che si può fare con i metodi del matematico pisano (o è semplicemente incuriosito) un ottimo testo da cui partire è “Fibonacci Ratios with Pattern Recognition” di Larry Pasavento. Purtroppo sono tutti testi in inglese e richiedono una buona conoscenza della lingua. In italiano c’è veramente poco di valido in circolazione. Io a tutti coloro che mi hanno chiesto un parere ho sempre consigliato i testi originali. Ho visto che è uscita la traduzione (penso) in italiano del libro di Morris. Non l’ho letto e non posso giudicare. Forse per chi non è pratico con la lingua inglese è da provare. Ma in italiano c’è molto poco di valido e quel poco è quasi sempre esaurito e introvabile. Se si desidera imparare le metodologie usate da W.D. Gann se non si conosce l’inglese possiamo scordarcelo e questo trovo sia un handicap non da poco. Una traduzione in italiano del suo “Master Forecasting Method & Unpublished Stock Market Forecasting Courses” farebbe sicuramente aumentare gli estimatori di uno dei più grandi trader di sempre.

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