Intervista a David Carli, seconda parte

Seconda e conclusiva parte della mia intervista a David Carli (qua potete trovare la prima parte dell’intervista) , autore di un bellissimo testo sul day trading nonchè apprezzato collaboratore di questo sito.
Buona lettura!

Alberto

David, essere day trader significa esattamente l’opposto di “trader part time”, cosa che penso la stragrande maggioranza dei risparmiatori medi siano. Fare day trading, secondo te, è per tutti oppure occorrono determinati requisiti – di tempo, denaro, piattaforme – per poter operare?

Le differenze tra day trading e swing trading sono diverse. Prima, per forza di cosa, il tempo. Lo swing trading è un tipo di trading più tranquillo meno stressante. Può essere svolto senza il bisogno di essere costantemente davanti al monitor. Inserisci il tuo stop loss, il tuo target price e puoi anche uscire di casa. Facendo day trading è tassativa la presenza di fronte al monitor per valutare l’evolversi del grafico. Capisco bene che questo preclude l’operatività a circa l’80% dei risparmiatori. Per la piattaforma mentre per lo swing trading basta un semplice software con dati end of time, nel day trading occorre una piattaforma con grafici in real time in modo da studiare il formarsi del grafico nel frame desiderato. Per il denaro questo non ha differenze tra i due modi di fare trading, dipende dalle disponibilità e dalle aspettative. L’aspetto fondamentale per fare day trading, ripeto, è la grande disponibilità di tempo che questi richiede.

E’ concepibile fare day trading saltuariamente secondo te?

Può essere svolto, nessuno lo impedisce. Di certo i risultati sono più dettati dal caso. Ad esempio se fai day trading 2 giorni la settimana è capace che in un mese ci sono state 5 sedute chiuse in perdita e tu le hai beccate tutte e 5. Il consiglio che do a tutti è che se non avete il tempo sufficiente da dedicare al day trading è meglio lasciare perdere.

Si può vivere con il day trading?

E’ molto difficile guadagnare con regolarità in Borsa. Io credo che molto dipenda dalla disciplina e dall’approccio al trading. Io guadagno con il day trading ogni mese e questo è dovuto al fatto che ho annullato ogni mio “sentimento”. Entro solo quando ci sono le condizioni per farlo e non perché così mi diverto a seguire l’andamento di questo titolo o di quel future. Ci sono mattine molto nervose e con scambi decisamente inferiori alla media e quelle mattine chiudo il mio notebook. Serve tanta, tanta, tanta disciplina. Un errore può mandare in fumo il lavoro di giorni.

I patterns che sono descritti nel libro sono derivati dall’analisi candlesticks… da quando ti conosco infatti, ti reputo uno dei migliori conoscitori di questa particolare branchia dell’analisi tecnica… perché secondo te è così efficace come mostri nel libro?

Io credo che se le candele giapponesi o candlesticks, nate alcune secoli fa, tutt’oggi siano utilizzate frequentemente il motivo è perché funzionano. E il motivo di questa efficacia è dovuta al fatto che rispecchiano il “volere del grafico”. La maggior parte dei patterns sono d’inversione del trend. Quando un titolo, un futures, una commodity ecc. inverte il suo trend o semplicemente ritraccia può “comunicarci” la sua intenzione in diversi modi. Le candlesticks raccolgono questi modi. Non sempre è facile comprenderlo con altri tipi di rappresentazione grafica (in primis quello più utilizzato delle barre di prezzo), con le candele giapponesi diventa tutto più chiaro. E’ una rappresentazione che descrive meglio ciò che si sta formando a livello grafico su quel determinato mercato.

Perché i pattern descritti nel libro effettivamente funzionano? Qual è la logica a loro sottesa?

 Perché come detto prima questi patterns rispecchiano la volontà del mercato di andare in una determinata direzione. Se un titolo dopo una seduta positiva, apre sopra la chiusura precedente e chiude sotto l’apertura del giorno prima (Engulfing Bearish) denota la volontà degli investitori di far aprire bene il titolo per poi venderlo. Quindi questa presa di beneficio lascia intuire che nelle sedute successive questa tendenza possa proseguire. Così potrei descrivere la maggior parte dei pattern candlesticks. E’ ovvio che non hanno un successo del 100%. Ci sono fattori esterni che possono mutare il trend in atto, come dati macro, trimestrali, notizie e voci, andamento di altre Borse (Wall Street) ecc.

 Nel libro lo dici chiaramente, però dacci una spiegazione extra… perché prediligi i patterns che si formano con più candele anziché quelle singole?

 Reputo i patterns costituiti da una sola candela meno forti di quelli composti da più candele. Questo perché una candela è più soggetta ai fattori esterni descritti precedentemente mentre un pattern formato da 3 candele lo è molto meno. Quindi per la mia esperienza una Morning Star ha una valenza decisamente superiore a un Hammer. Anche la figura per eccellenza candlesticks, la Doji, per la mia concezione di trading necessita di una conferma prima di aprire una posizione.

 Sai se esiste una statistica sull’attendibilità dei pattern presentati nel libro?

 A livello intraday no, non esistono statistiche. A livello di swing trading Greg Morris nel suo “Candlesticks Charting Explained” ha riportato uno studio statistico sul successo dei diversi patterns in un intervallo di tempo di 3, 5 e 7 giorni. Potrebbe essere fatta una cosa simile per l’intraday magari a 3, 5 e 7 candele ma attualmente non esiste niente, solo deduzioni derivanti dalla mia esperienza.

Mediamente quante operazioni in stop si concludono attraverso il tuo metodo?

 In media circa 8 operazioni su 10 si concludono con il raggiungimento del target. Entro solo in operazioni in cui il rapporto target price/stop loss sia come minimo 1:1, cioè si rischia la stessa cifra che rappresenta il guadagno se il mercato raggiungerà il target. Come puntualizzato nel mio libro, i patterns devono completarsi a determinate condizioni. Solo se tutte le condizioni saranno rispettate allora entrerò nel mercato altrimenti lascerò perdere. Voglio che le probabilità di successo siano dalla mia parte.

 Ti va di pubblicare una statistica delle operazioni effettuate sul tuo sito? quelle di cui possono godere i tuoi abbonati in pratica…

 Si. Direi che in queste due prime settimane il fattore emerso è la liquidità. Infatti per i futures, mercato discretamente liquido, i risultati sono stati davvero ottimi. Complessivamente 19 operazioni eseguite di cui 15 a target, 2 chiuse in pareggio e 2 con violazione dello stop. Questo dimostra che con un’adeguata liquidità il mio modo di fare day trading funziona e bene. Con l’azionario, invece, mercato molto meno liquido e che quindi si presta molto di più a manipolazioni, i risultati sono stati sconfortanti. Nella sola prima settimana, infatti, la maggior parte dei segnali hanno prima portato alla violazione dello stop loss e, successivamente, al raggiungimento del target. Conferma questa che il sistema funziona, i segnali che si formano sono “corretti” ma che la minore liquidità fa si che le grandi mani cerchino entrate migliori mettendo in atto ciò che ormai da mesi va di moda a Piazza Affari: la caccia agli stop. Per questo motivo ho invitato tutti gli abbonati all’azionario a spostarsi sui futures, dimostratosi un mercato molto più regolare.

 Fammi un elenco degli aspetti positivi e negativi dell’essere day trader…non è tutto rose e fiori vero?

 Come tutte le cose anche nel day trading c’è il lato positivo e quello negativo. Il lato positivo è quello che finita la seduta, si è finito di lavorare proprio come un impiegato. Chiudi tutto e riapri la mattina dopo. Non hai il problema di come chiuderà l’America, di eventuali trimestrali a mercati chiusi, delle Borse asiatiche ecc. Da questo punto di vista è molto più tranquillo. Di contro ha il fatto che devi sempre essere presente e vigile davanti al pc (una maggiore rapidità nel prendere le decisioni), che, a differenza dello swing trading, non chiuderai mai operazioni con grosse percentuali di guadagno. Quindi la tua giornata lavorativa sarà più stressante di quella di uno swing trader. Io credo che la scelta dipenda dalla mentalità di una persona, da come questa è predisposta verso l’una o verso l’altra tipologia di trading.

 Quanto capitale è necessario impiegare per poter svolgere l’attività di day trading? In particolare, per i pattern e la metodologia descritta nel libro qual è la soglia minima d’ingresso che consigli di utilizzare?

 Questo dipende dalla disponibilità di ogni persona. Certo è importante tenere presenti i costi che il fare day trading comporta: le commissioni, la piattaforma, i dati e anche le ore di lavoro che si passano davanti al pc. Per ogni cliente, in base al suo portafoglio, stabilisco la strategia migliore. C’è chi opera con 4 contratti del Fib e chi con 2 del Minifib. La cosa fondamentale è far si che le eventuali perdite derivanti dalla violazione dello stop siano sempre leggere e sopportabili per quel determinato portafoglio. Ricorda sempre che se una perdita è troppo pesante le cose sono due: o lo stop loss è troppo lontano dal livello d’ingresso o si lavora con un quantitativo di denaro troppo elevato per il proprio portafoglio. Bisogna sempre operare con la massima tranquillità, la paura porta sempre a compiere degli errori.

 Dal punto di vista strettamente operativo, com’è la tua postazione di lavoro?

 Molto semplice. Una scrivania con il mio notebook, un’agenda dove annoto le mie considerazioni sulla seduta e il cestone con le caramelle che regolarmente ogni settimana prosciugo.

 Quanti pc possiedi? quanti monitor? che software utilizzi? So di certi day trader (ad esempio il mitico Remo Mariani) che utilizzano addirittura una decina di monitor contemporaneamente….

 Io ho imparato da un mio amico e day trader americano a fare tutto con un solo computer. Ognuno può gestire il suo trading come meglio crede ma personalmente avessi 10 monitor da controllare contemporaneamente finirei di sicuro per compiere degli errori e per essere meno rapido ed efficiente. Io come software lavoro con il Metastock con dati end of day. Uso la piattaforma di Fineco oltre che per aprire e chiudere le posizioni anche per osservare i grafici formarsi nel mio time frame. Sono convinto che la semplicità sia l’arma migliore.

Domanda stile Iene… Meglio Steve Nison o Joe Ross?

 Steve Nison.

 Perché?

 Primo perché lo conosco e ci sentiamo tutte le settimane. Poi perché lui non ha “inventato” niente ma si è limitato a portare agli “occidentali” le tecniche candlesticks così come erano concepite in Giappone. Joe Ross ha scopiazzato in giro. I suoi 1-2-3 high or low altro non sono che onda 1 e onda 2 di Elliott e i suoi corsi (decisamente costosi) possono essere anche ignorati. La sola cosa che promette è di svelare è quali siano i patterns migliori e quelli da ignorare. Chi conosce Elliott e Fibonacci può fare da se (preciso che non ho frequentato nessun corso di Ross e nemmeno lo conosco). Infine, mentre le candlesticks hanno dimostrato di funzionare bene, le tecniche di Ross (parlo a livello intraday) non molto.

Perché, secondo te, la maggior parte dei risparmiatori perde il proprio denaro investendo in Borsa?

 Perché sottomettere l’indole umana è cosa molto difficile. E’ come domandare: perché ci sono molti fumatori nel mondo? Ognuno rifiuta di perdere e per questo, anche se sono stati scritti molti testi sull’argomento, non inseriscono lo stop loss. Hanno sempre la speranza che il titolo possa riprendersi. Mi hanno scritto persone per chiedermi come poter recuperare il denaro investito, solo che l’investimento è stato fatto nel 2000… e io non sono Gesù Cristo. Per la maggior parte la Borsa è come una droga, devono sempre essere dentro a un mercato. Leggono da qualche parte un consiglio su un titolo e corrono subito ad acquistarlo. Ripeto, senza disciplina il trading porta allo sperpero dei propri risparmi. Aggiungo, infine, che la maggior parte delle persone perdono costantemente denaro ma rifiutano di spendere per acquistare un buon libro o un buon servizio di consulenza. Non mi riferisco a me, è un discorso a carattere generale. Ci sono forum con oltre 200 mila iscritti, dove ognuno s’improvvisa analista facendo le proprie considerazioni. Vorrei un Euro per ogni iscritto ai vari forum che con il trading ha solo perso denaro. Mi ritirerei in qualche paradiso caraibico a godermi la vita senza dovermi più preoccupare per il denaro. Bisognerebbe cambiare la testa delle persone… quindi continueranno sempre a esserci un gran numero di risparmiatori che con la Borsa butteranno via i propri risparmi.

 Quale consiglio ti senti di dare a chi fa trading?

 A tutti dico che a perdere in Borsa ci s’impiega un attimo, a recuperare molto di più. Dovete vedere la Borsa non come un gioco d’azzardo ma come un lavoro e un modo di far fruttare i propri risparmi un po’ più di un investimento obbligazionario. Il primo vostro pensiero è quello, nel peggiore dei casi, di limitare le perdite. Lasciar crescere una perdita con la speranza si recuperare è l’inizio della vostra fine. Per chi desidera veramente imparare questo “mestiere” consiglio di spendere qualcosa per corsi e libri che possono sembrare delle spese ma che in realtà sono degli investimenti per il vostro futuro. Io stesso ho seguito alcuni corsi di Nison e, vi assicuro, la migliore spesa della mia vita.

La prima cosa che deve fare chi acquista il tuo libro.

Imparare bene i vari patterns e provare sulla carta. Solo dopo aver raggiunto una buona dimestichezza con quanto letto si può passare a fare day trading reale. Prima d’investire i propri risparmi è sempre bene mettere a frutto prima sulla carta quanto imparato. Preservare il capitale è la prima basilare regola di ogni trader.

 Leggeremo altri libri di David Carli?

E’ mia intenzione scriverne uno sul Day Trading sul Forex, questo perché il Forex è il mercato più liquido in assoluto e impossibile per chiunque da manovrare. Inoltre ognuno può investire in base al proprio portafoglio la cifra più indicata. Direi che rappresenta sotto molti punti di vista il mercato ideale. Poi… vedremo. In questo momento la mia priorità sono i miei abbonati.

 

A corollario di questa intervista vi lascio il link da cui potete scaricare un estratto dell’e-book in modo tale che possiate farvi un’idea di quanto in esso è trattato.
Clicca qui per scaricare l’estratto dell’e-book.
Clicca qui per acquistare il libro.
A presto!
Alberto

 

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Il tempo dedicato al Signore è l’unico che sicuramente non sprechi

4 pensieri su “Intervista a David Carli, seconda parte”

  1. Personalmente non m’interessano le notizie, le voci, i dati ecc. per il mio day trading. Come consiglio a tutti, e ho anche scritto nell’e-book, dopo le 13:30 non bisogna più fare trading. Con l’apertura dei futures americani, l’uscita di dati e/o trimestrali, l’apertura di Wall Street ecc. diventa tutto molto più aleatorio e i segnali che si completano sono molto deboli. Il mio tipo di trading si basa esclusivamente su quello che mi dice il grafico, nient’altro. Comunque seguo ugualmente Bloomberg per informarmi sulle novità del mondo economico/finanziario e per seguire i futures americani sul Globex. Anche se adesso è per il 95% impregnato sugli Stati Uniti.

    Buona giornata,
    David

  2. sono molto incuriosito dalla presentazione del tuo libro, tuttavia ho un dubbio, in quanto io opero sul forex e temo che i contenuti dell’e-book non si possano adattare a questo mercato visto che vuoi scriverne un altro prossimamente proprio su questo. è corretto? devo aspettare?

  3. Ciao Domenico,

    esatto, per il Forex i patterns sono leggermente diversi e a te (e a quelli come te) consiglio di non acquistare questo e-book ma di attendere il prossimo relativo esclusivamente al Forex.

    Buona domenica,
    David

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