Articolo scritto il 30/6 per Reporter

 Non sono ancora in grado di rispondere all’amletica domanda: il ribasso è finito oppure no?
 Il Mib30 (sotto 30.500) e il Dow Jones (sotto 11.750) hanno rotto importanti supporti
 (ma bisogna essere un po’ tolleranti) mentre l’SP500 rimane ancora sopra il livello di guardia
 =1.260.
 Il settore bancario, probabilmente, sarà quello decisivo: molte blue chip, infatti, si trovano
 a cavallo di minimi estremamente importanti (Citigroup, Merrill, Lehman, JP Morgan ecc).
 Se da qui ripartiranno con forza il trend di tutto il mercato potrebbe girare velocemente al rialzo;
 in caso contrario, invece, dovremo aspettare un bottom più in basso prima di ipotizzare scenari bullish.
 Il mercato obbligazionario non ci aiuterà più di tanto: il Bund ha iniziato il rimbalzo atteso
 da tempo ma non credo che durerà a lungo.
 Idem per il T-Bond (dovesse arrivare attorno a 117 sarebbe un’altra opportunità per vendere).
 Il Petrolio è sempre ai massimi: a questo punto non escludo che in alto loco possano decidere
 una mossa a sorpresa per far tornare le quotazioni a più miti consigli.
 Tremonti, per esempio, ha ipotizzato che si potrebbero alzare i margini sui contratti future.
 La manovra che potrebbe avere effetti dirompenti, però, sarebbe quella di obbligare la
 consegna fisica dell’oro nero (tanti anni fà fu adottata sull’argento e le quotazioni precipitarono 
travolgendo la famiglia Hunt che era riuscita a monopolizzare il mercato).
 In pratica: oggi tutti possono speculare da casa propria sul derivato sull’oro nero.
 Si compra un bel barile con l’intenzione di rivenderlo ad un prezzo più alto.
 Ti arrivano a casa i due fissati bollati con l’addebito e l’accredito, tu guadagni la differenza 
ed è finità lì.
 In teoria, però, chi compra un barile si compra il bene fisico.
 Se obbligassero tutti gli acquirenti a ritirare il loro bel fusto di petrolio è molto probabile che 
la domanda "speculativa" cesserebbe di botto.
 Fantafinanza? Può darsi.
 A suo tempo anche il nostro Raul Gardini aveva provato a spadroneggiare nel mercato dei
 cereali.
 Dall’oggi al domani aumentarono i margini richiesti e la grande Ferruzzi fu travolta da una
 montagna di perdite che la condussero al fallimento.
 Staremo a vedere.
 Sulle azioni non ci sono notizie particolari.
 Devo riconoscere che questo ribasso mi ha insegnato una cosa molto importante: anche
 chi ne dovrebbe sapere di più non può andare contro il mercato.
 Il gruppo Fiat, per esempio, ha iniziato un programma di acquisto di azioni proprie quando
 i prezzi erano saldamente sopra 20€.
 Chi più di loro poteva conoscere il vero valore dell’azienda? Nessuno (credo).
 Eppure oggi le stesse azioni valgono la metà.
 Probabilmente hanno ragione loro e la società vale molto di più ma il loro timing d’ingresso
 è stato assolutamente sbagliato.
 Marchionne ha dimostrato di non essere un incapace con i numeri ma anche per lui è difficile
 nuotare controcorrente.
 Lo stesso si può dire per Ennio Doris che continua a comprare le sue Mediolanum ma
 i prezzi  calano giorno dopo giorno.
 Nell’ultima semestrale di Pirelli & C si legge che hanno iniziato a comprare azioni della
 controllata Pirelli Real Estate a 40€. Oggi è scesa a 13€!
 Il finanziere Kirk Kerkorian è entrato in Ford poche settimane fa sul massimo sopra 8$:
 adesso il titolo è atterrato a 5$.
 Possiamo consolarci: mal comune mezzo gaudio!
 Tra i titoli che seguo devo dire che è stato corretto entrare con quantitativi farmaceutici
 su B P Emilia a 12€: oggi, infatti, i corsi sono già scesi a 11€ (probabilmente gli investitori
 non hanno gradito la decisione di puntare su Meliorbanca).
 Vediamo il bicchiere mezzo pieno: se dovesse peggiorare e scendere verso 10/10,5€
 potremmo incrementare gli acquisti.
 Le convertibili che scadono nel 2012 sono già scese a 102 e fra poco potrebbero avvicinarsi
 al loro valore nominale che garantirà un rendimento netto superiore al 3% nella peggiore delle ipotesi.
 Il Credem è sceso ampiamente sotto 6€ (min=5,47€): va bene tutto ma a questi livelli non
 posso far altro che mettermi alla ricerca di un nuovo segnale d’acquisto.
 L’idea è che possa poi rimbalzare almeno verso 6,5€.

3 pensieri su “Articolo scritto il 30/6 per Reporter”

  1. Buongiorno Sig. Meglioli,
    mi trovo concorde su alcune cose, pero’ non tanto sulla questione Petrolio.
    Le operazioni sull’argento e sulla soia avevano dei “nemici” ben identificati: la famiglia Hunt ed il grande Raul Gardini.
    Sul Petrolio la questione e’ molto complessa e credo che nonostante incidenti di percorso, a 200$ e non so dove ci si possa arrivare.
    Il fatto che molti lo dicano potrebbe tramutarsi in segnale contrarian, dico solo che ci sono alte possibilita’ che quei prezzi siano visti, il rischio esiste…
    Ovviamente e’ solo la mia interpretazione.

    Grazie x le info.
    Un caro saluto,
    Bud Fox

  2. il Petrolio arriverà dove vuole.
    Io, però, parto dal presupposto che tutti gli asset finanziari salgono e scendono.
    E più salgono, più scendono.
    Non è un dogma o una regola scritta, certo, ma quasi sempre è andata così.
    Non vedo perchè il Petrolio dovrebbe fare diversamente.
    Per l’AT, poi, è super tiratissimo.
    Vedremo.

    ciaoooo a tutti
    Franco

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